Arrivano segnalazioni di avvistamenti, nel centro abitato di Agnone, di faine. Una nostra lettrice segnala che una sera , avendo le finestre aperte, si e' ritrovata in compagnia di una faina in salotto. Inoltre ci hanno inviato delle foto che mostrano i cavi di accensione del motore di una automobile rosicchiati.
Di seguito un link informativo che fornisce notizie per favorire la convivenza pacifica della faina con l'essere umano
Da http://www.protezione-animali.com/pubblicazioni/animali_selvatici/infothek/mb_faine.pdf
La faina, nostra vicina La faina (Martes foina) si sente bene nelle vicinanze dell’essere umano. Nella zona abitata, trova tutto quanto le serve per sopravvivere. Molte persone si rallegrano di avere una faina selvatica nei propri dintorni. Per altre, questa vicina in pelliccia è come un bruscolo in un occhio, poiché fa rumore in soffitta o rosicchia i cavi d’accensione dell’automobile. Questo foglio informativo riassume alcune informazioni obiettive che facilitano la convivenza pacifica della faina con l’essere umano.
Come sopravvivono le faine in città? Da quando la faina non è più cacciata per la pelliccia, le sue popolazioni, quasi estinte all’inizio del XX secolo, si sono fortemente moltiplicate. Ci sono probabilmente diversi motivi per cui questi animali hanno esteso il loro habitat verso le nostre città: • Come onnivori, trovano buone condizioni in città. I resti dei nostri pasti costituiscono alimenti facili da procurarsi. Nelle città e nei giardini, le faine hanno a disposizione prede come topi, ratti, scoiattoli, passeri e colombe. Inoltre, trovano frutta caduta, la quale può costituire fino a 80% del suo nutrimento in autunno. • I capanni da giardino, le soffitte e le cantine sono nascondigli per il giorno, sicuri e caldi, e la pressione della caccia, in città, è minima. I segnali lasciati dai predecessori per marcare il Le faine si nascondono e giocano nelle soffitte. Foto-agentur Sutter protezione svizzera degli animali psa Faine nell’abitato 2 territorio permettono alle faine di orientarsi agevolmente nel nuovo territorio. • Le madri, che accompagnano i piccoli per mesi, insegnano loro le conoscenze necessarie per sopravvivere, come attraversare le strade in modo sicuro. Grazie a questo lungo periodo d’apprendistato, non devono solo contare sull’istinto per affrontare i pericoli: sono dotati anche di una strategia di sopravvivenza adattata all’ambiente urbano. In questo modo, di generazione in generazione, si è creata una popolazione di faine adattate alla vita in città. • Come animali notturini e attivi al crepuscolo, le faine evitano i periodi d’attività intensa dell’essere umano, ciò che facilita la convivenza.
Un animale selvatico potenzialmente nocivo Le faine possono essere pericolose nei confronti degli animali domestici (conigli, porcellini d’India, uccelli ornamentali, polli). Occasionalmente avvengono dispute con gatti, raramente pericolose per un gatto sano e in grado di difendersi. Da buoni «spiriti» delle soffitte, le faine possono causare rumori notturni, soprattutto in estate, al periodo degli accoppiamenti. Le loro deiezioni e i resti delle prede causano forti emissioni d’odori negli edifici. Quando sistemano il nido, strappano i materiali d’isolazione negli spazi fra le pareti. E infine, certe faine si divertono con le parti in gomma nelle automobili parcheggiate, rosicchiando i cavi d’accensione e le condotte dell’acqua di raffreddamento.
Che fare contro le «faine da auto»? Non è ancora stato chiarito perché le faine siano diventate «dannose» per le automobili, dagli anni 70 in poi. Si tratta probabilmente di un comportamento ludico o di un modo di marcare il territorio. Le faine sono animali curiosi: rosicchiare oggetti interessanti è il loro modo di «esaminarli». Il motore di un’automobile parcheggiata è un favoloso nascondiglio e viene marcata come parte del territorio, per mezzo di ghiandole odoranti e di getti d’urina. In questo modo, una faina segnala ai suoi congeneri: «Questo posto mi interessa». Un veicolo ispezionato una prima volta viene dunque visitato di nuovo, dallo stesso individuo o dai suoi congeneri! I maschi rosicchiano i cavi soprattutto quando si trovano in un’automobile che è stata precedentemente in un altro territorio e che, dunque, porta marchi olfattivi estranei. Le auto dei pendolari, che si trovano di notte in un territorio e la sera e il mattino in un altro, sono particolarmente esposte. Anche i veicoli parcheggiati tardi sono presi di mira, poiché nella notte fresca il calore del motore attira gli animali. Ci sono diverse possibilità per evitare i danni all’automobile dovuti alle faine. Il miglior rimedio sarebbe di mettere il veicolo in un garage. Se ciò non è possibile, si possono proteggere i cavi d’accensione e i tubi dell’acqua di raffreddamento con guaine di plastica dura. È opportuno lavare spesso il motore dei veicoli visitati di frequente da faine, per eliminare le marcature. Inoltre, si dovrebbe parcheggiarle a ore diverse e in luoghi diversi nel quartiere, affinché gli animali non si abituino al veicolo. Per breve tempo (!) funzionano anche mezzi dissuasivi come griglie metalliche, lamiere o fogli d’alluminio sotto l’automobile. Poiché le faine si impauriscono molto facilmente, sono scacciate da rumori e movimenti improvvisi sotto le loro zampe. Infine, possono essere montati apparecchi acustici o elettrici «anti-faine» (ad esempio, VGM «Antifouine» o Sensor 700). Si trovano nei garage e nei negozi di accessori per auto.