Toma col popolo della famiglia, proposta choc: mille euro per le donne che scelgono la cura della casa da molione

Viviana Pizzi
19/03/2018
Attualità
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Quando alla sua conferenza stampa di presentazione si sedette al tavolo con la sua famiglia già un po’ si era svelato. Ma oggi, al fianco del coordinatore nazionale del  popolo della famiglia per il Nord Italia, Mirko De Carli, degli esponenti locali del movimento Erika Palmisano e Gabriele Vincenzo,in corsa alle prossime Regionali, della coordinatrice regionale di Forza Italia Annaelsa Tartaglione e del parroco di Guardialfiera don Antonio Antenucci, il candidato del centrodestra ha svelato ancor di più le proprie carte. 

Si tratta di una visione nettamente cattolica della politica. Un filo restauratore che non fu nemmeno del centrodestra che lo ha preceduto, che ci fa ben capire cosa intendesse dire quando spiegò “che le donne in politica dovevano essere quelle previste dalla legge“.

Donato Toma ha parlato chiaro. Le donne le vuole a casa. E vuole dare mille euro al mese a ogni persona di sesso femminile che scelga di restare a fare la mamma e che per questo lasci il lavoro. Il programma, che è del popolo della famiglia, è stato nettamente appoggiato dal candidato governatore il quale ha aggiunto che vuole prevedere un fisco a favore delle famiglie numerose.

Un passo indietro per un Molise già troppo maschile e maschilista che non può che fare male alle tante donne che ancora faticano a vedersi riconosciute nella società lavorativa ed extrafamiliare.

De Carli ha poi dichiarato che “Il nostro obiettivo  è portare un nostro rappresentante in Consiglio regionale.  Nel nostro programma, oltre al reddito di maternità, chiediamo la riduzione delle tasse per le famiglie numerose, da eliminare completamente per chi ha almeno tre figli. Poi siamo per il ‘No gender’ nelle scuole, a difesa dei valori della famiglia tradizionale”.

Un programma chiaro e nettamente a favore della religione cattolica. Come si può conciliare con le nuove conquiste della civilità come aborto e biotestamento? Lo spiega stringatamente il candidato alla presidenza della Regione : “ragionare da cristiano, ma aperto alla libertà di opinioni che ci sono nello schieramento”.

Una risposta che anche questa parla chiaro: non sarà sicuramente questo lo schieramento che vorrà o potrà risolvere un problema atavico per il Molise, che riguarda il diritto di avere ginecologi non obiettori nei punti nascita della Regione. Lo ricordiamo, non ci stanchiamo di farlo, che solo nell’ospedale di Campobasso ad oggi è possibile praticare l’interruzione di gravidanza.... continua su http://molione.altervista.org/toma-col-popolo-della-famiglia-proposta-choc-mille-euro-le-donne-scelgono-la-cura-della-casa/

 

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