"Dopo cinque mesi di attesa, il governo giallo verde ha deciso: i Presidenti di Regione non possono ricoprire anche il ruolo di Commissari alla Sanità.
Non è una bella notizia per il Presidente Donato Toma, che da oggi si ritrova governatore di un quarto del bilancio regionale, né tanto meno per il Consiglio regionale, che aveva votato, con la sola maggioranza, un appello per scongiurare quello che fin da subito era apparso chiarissimo: mai come in questa fase storica, politicamente, il Molise a Roma conta molto poco!"
Lo ha dichiarato la consigliera regionale del Molise Micaela Fanelli aggiungendo che "in attesa della conversione in legge del decreto (i cui lavori inizieranno a fine ottobre), in attesa di possibili ricorsi alla Corte Costituzionale, resta solo la speranza che questa decisione sia davvero utile alla sanità molisana e che il Presidente Toma riesca ad instaurare un’immediata sintonia d’azione con il nuovo Commissario alla Sanità, chiunque esso sia. Coinvolgendo maggiormente la sua maggioranza – che con tutta evidenza avverte una grande distanza dal Governatore – le forze d’opposizione, il partenariato e l'associazionismo. Che non possono più essere solo informati dell’attività politica, ma devono essere messi nelle condizioni di contribuire a delineare una nuova strada da percorrere nell'interesse generale della regione. Soprattutto quando si è stati esautorati dell’80% del bilancio è necessario, oggi come non mai, serrare i ranghi politici e sociali, mostrarsi uniti e per questo più forti, abbandonando ogni tatticismo in favore di una visione più alta che riporti al centro le esigenze del Molise e dei molisani. Che non hanno più bisogno di proclami, ma di fatti e risultati. Quelli promessi in campagna elettorale dai governi di centrodestra, di cui, dopo quasi sei mesi, non c’è ancora". traccia".