Violenza di genere: ecco gli interventi delle consigliere che hanno votato le modifiche della legge 2013

Nunzia Lattanzio, prima firmataria della pdl originaria: forza Molise

Viviana Pizzi
12/12/2018
Attualità
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Sulla modifica della legge antiviolenza approvata all'unanimità dal Consiglio Regionale, sono intervenute tutte le consigliere che hanno partecipato alle modifiche della legge.

In primis la consigliera del partito democratico Micaela Fanelli che ha proposto un importante emendamento sostenuto da tutte le consigliere e sostenuto anche dal presidente della Regione Donato Toma: ossia quello di programmare a livello triennale quelle che devono essere le attività di reinserimento dei centri antiviolenza. E non solo: è inserita anche una clausola che facilita il pagamento ai centri antiviolenza che devono assistere le donne vittime di violenza. 

Ulteriore emendamento era stato presentato anche dalla consigliera leghista Mena Calenda. In origine erano due ma uno è stato ritirato durante la discussione. Che miravano a integrare il concetto di violenza con atti che integrino l'equilibrio psicosociale della vittima. Per ascoltarla cliccare qui.

“E’ sembrato opportuno - ha spiegato Filomena Calenda - allargare il concetto di violenza di genere, specificando che per essa non si intendono solo atti lesivi fisici ma spesso ci si trova dinanzi a comportamenti che mirano a intaccare l’equilibrio psico-sociale della vittima.  In tale ottica ho ritenuto necessario aggiornare la suddetta proposta di legge alla luce del Disegno di Legge numero 2757 presentato al Senato della Repubblica, in relazione all’omicidio di Identità. Ad oggi tale fattispecie di reato, che prevede una condanna a dodici anni di reclusione e aggiunte di pene accessorie più severe rispetto alle lesioni gravi o gravissime, ancora non è stata inserita all’interno del codice penale (articolo 577), considerato che l’iter normativo non è concluso. Ma in ambito di prevenzione e contrasto, per quanto riguarda gli interventi in materia di competenza dell’ente regionale, appare indispensabile sin da ora, supportare le vittime di tale fenomeno. In questo modo la Regione Molise si dota di una normativa all’avanguardia e si pone come istituzione capofila, a livello nazionale, riguardo la disciplina in oggetto.

In merito alla ratio di questo emendamento bisogna specificare che il volto distrutto e volutamente sfregiato per sempre, mediante acidi e abrasioni da fuoco, non provoca solo danni fisici ed estetici ma compromette l’essere stesso della persona. Gli esperti - ha concluso il consigliere regionale della Lega - parlano di una vera e propria morte civile della vittima, la quale ha bisogno anche di un supporto mirato alla riabilitazione e al reinserimento sociale a seguito del danno subito”.

E' intervenuta anche la consigliera Patrizia Manzo del Movimento Cinque Stelle:  "L'attuale normativa italiana prevede che il titolo di una legge racchiuda perfettamente la sintesi dell'oggetto.Oggi, in Consiglio regionale, - spiega la portavoce M5S - la maggioranza chiedeva diverse modifiche e integrazioni, molte condivisibili, alla legge vigente in materia di "prevenzione e contrasto sulla violenza di genere" e, tra questi, l'aggiunta delle parole "e allo stalking".La legge è diretta espressamente a tutelare ogni forma di violenza, da quella psicologica e fisica a quella sessuale, dagli atti persecutori come lo è anche lo stalking, allo stupro, fino ad arrivare al femminicidio.La Convenzione di Instambul contempla tutti i tipi di violenza, incluso lo stalking, quindi aggiungere questa parola estrapolandola dal titolo già esistente emettendola in evidenza avrebbe alterato l'identità del provvedimento secondo il quale le forme di violenza devono essere contrastate e represse tutte allo stesso modo.Mi sono opposta in Commissione a questa modifica, - dice Patrizia Manzo - e lo abbiamo fatto anche oggi in aula per salvaguardare l'oggetto della legge: la prevenzione e il contrasto ad ogni forma di violenza di genere, incluso lo stalking che non è né più né meno delle altre forme di violenza. Abbiamo difeso fino all'ultimo l'identità di questa proposta di legge e il Consiglio, alla fine, ha approvato grazie a una condivisione unanime e contributo costruttivo da parte di tutto il Consiglio. Questa nostra vittoria è la vittoria di tutti coloro che hanno come unico obiettivo quello di dotare la nostra regione di strumenti e servizi di prevenzione e contrasto a tutte le tipologie di violenza di genere, stalking incluso".

Nel dibattito è intervenuta anche la consigliera della undicesima legislatura Nunzia Lattanzio. La prima firmataria di quella che fu la prima legge contro la violenza di genere in Molise. 

"Fb - ha dichiarato Lattanzio - mi ricorda la legge regionale sulla prevenzione e contrasto alla violenza di genere, che immaginai e scrissi con grande cura supportata dal mio staff giuridico di 'portaborse', e con il contributo sentito di alcuni dei miei colleghi consiglieri regionali unitamente ai relativi gruppi di lavoro. A distanza di un anno, l'Assemblea legislativa è tornata sul dettato. Auspico che le modifiche e/o integrazioni apportate al testo, per applicazione della collega Paola Matteo, diano nuovo impulso a un tema così rilevante. Forza Molise!". 

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