Una giovane nordcoreana rimpatriata a forza. Salvini: io non c’entro

Servizi segreti stranieri liberi, a Roma, di rapire e rimpatriare una minorenne

Enzo Carmine Delli Quadri
21/02/2019
Attualità
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(Nella foto il presidente della Corea del Nord, Kim Jong-un). Thae Yong-ho, ex vice ambasciatore nordcoreano, disertore rifugiatosi a Londra, ha denunciato al mondo occidentale che La figlia 17enne di Jo Song Gilil diplomatico nordcoreano che ricopriva l'incarico di ambasciatore ad interim a Roma, scomparso nel nulla lo scorso anno, è stata rapita a Roma ed è stata rimpatriata a Pyongyang. Ha detto testualmente: "La Corea del Nord ha rimpatriato con la forza la ragazza che, ora, è sotto la custodia delle autorità nordcoreane".

Il nostro ministro degli esteri, Moavero Milanesi, si giustifica dicendo che la ragazza, avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro il 14 novembre del 2018, accompagnata da personale femminile dell'ambasciata. Insomma, s’è bevuta una panzana.

Edmondo Cirielli, Questore della Camera dei Deputati e componente della commissione Esteri denuncia una situazione molto inquietante. “Il paventato sequestro su suolo italiano da parte dell’intelligence nord coreana della figlia 17enne dell’ambasciatore in Italia della Corea del Nord JoSong è un fatto gravissimo. La Procura apra subito un’inchiesta per sequestro di persona. Il Governo venga urgentemente in Aula per riferire su un fatto che se fosse vero sarebbe una gravissima violazione da parte delle Autorità nordcoreane della sovranità italiana”Il M5S e deputati della Sinistra si associano e chiedono che sia il Ministro degli Esteri, sia il ministro degli interni, Matteo Salvini riferiscano alla Camera e al Senato. Fratoianni di LEU ha dichiarato "Se confermata, questa notizia costituirebbe un motivo di grandissimo imbarazzo per il nostro Paese- - sarebbe grave se, davvero, servizi segreti stranieri fossero in grado di muoversi liberamente, di rapire e rimpatriare una persona minorenne". La vicenda ha il precedente di Alma Shalabayeva(mal gestita dal ministro degli interni dell’epoca, Alfano di cui si chiesero le dimissioni) e non vorrei che il caso si ripetesse per la seconda volta". Da parte sua Andrea Romano del PD da parte sua ha affermato: Stiamo parlando di una ragazza minorenne, legalmente residente in Italia. Chiediamo ai ministri Moavero e Salvini di riferire urgentemente e di chiarire se c'è stata davvero un'incursione a scopo di rapimento di agenti di servizi segreti stranieri, in un Paese come il nostro che dovrebbe essere considerato sicuro".

Ieri il ministero degli Esteri Moavero Milanesi ha spiegato di aver ricevuto notizia del rimpatrio solo a cose fatte, suggerendo che, nel caso di sequestro, la responsabilità sarebbe di Salvini. Ha quindi scaricato ogni responsabilità sul ministro degli Interni.

Ma Salvini non pensa proprio di riferire al Parlamento: io che c'entro? Io non c’entro niente, chiedete al ministero degli Esteri”. Sulla figlia del diplomatico nordcoreano rimpatriata a Pyongyang, Matteo Salvini prova a cavarsela così, ributtando la palla nel campo della Farnesina. Troppo impegnato ad evitare che quattro disgraziati africani mettano piede sul suolo sacro della Patria, fa spallucce se servizi segreti di un paese straniero se ne vanno in giro per Roma a rapire e sequestrare una minorenne e rimanda la questione alla Farnesina.

Il governo, piuttosto che dare l’avvilente spettacolo di scaricabarile tra ministri,  dovrebbe attivare subito tutte le procedure diplomatiche di crisi e prepararsi anche ad interrompere ogni tipo di relazione diplomatica con la Corea del Nord, se non vuole diventare lo zimbello internazionale.

 

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