AGNONE. Dopo lunghi mesi di agonia, aggrappandosi a forti dosi “Scilipotiche” di “Elisir di Lunga Vita”: il “Caimano” ha tirato le cuoia! Finalmente l’Italia non deve più svegliarsi la mattina con l’incubo di una nuova legge “ad personam” varata a scapito di tante urgenze nazionali la cui non soluzione ci sta conducendo sull’orlo, già con qualche smottamento, del baratro. Oppure speriamo di dare l’impressione al resto del mondo che la commedia si sia definitivamente conclusa ed il sipario sia stato abbassato sul palcoscenico . Barzellette, ostentazione di diti medi, frizzi, lazzi ed altre corbellerie del genere siano solo uno sgradevole ricordo di dove fosse finita la italica credibilità. Il Governo del prof. Monti, politicamente parlando, non mi esalta più di tanto. La provenienza di tutti i ministri è da alcune scuole – private – dove la Solidarietà sociale è materia di studio opzionale; però il profitto – delle banche e dei monopoli in particolare - di certo rappresenta materia fondamentale. Come dice anche Crozza a cui aggiungo qualche corollario: gli stati salvano le banche che hanno portato al fallimento gli stessi stati a discapito della popolazione che non ha più lavoro perché per produrre profitto non c’è bisogno di produrre beni e servizi ma solo altro denaro su cui costruire la ricchezza del mondo occidentale – purtroppo per loro quando non c’è più acqua il pesce non galleggia!- . Naturalmente, molto in breve, questo “Bengodi” dopo pochi anni si è accartocciato su se stesso e le economie degli ex paesi poveri – India, Cina, paesi dell’estremo oriente, Brasile e persino Argentina – stavano formando una cordata per acquistare i titoli tossici del debito pubblico dei paesi occidentali: alla faccia della tanto sbandierata “Globalizzazione”. Alla fine dello scorso secolo mi sono imbattuto in un libro “IMPERIUM”, purtroppo per molti, scritto da un certo Toni Negri ex “cattivo maestro” che alla luce di quanto sta accadendo forse sarebbe da riabilitare non dico come “Buon maestro” ma almeno solo come maestro; infatti l’analisi sui futuri guasti provocati dalla globalizzazione, da lui fatta all’epoca, appare oggi incredibilmente premonitrice sia dal punto di vista economico che geopolitico. Spero vivamente che nei prossimi mesi io sia smentito dai fatti che il governo Monti metterà in campo: che finalmente non paghino sempre i soliti noti, che per i giovani vengano create nuove opportunità, e la sobrietà ed il ridimensionamento dei costi della politica non siano un’ eccezione ma la pura e semplice normalità. Parlavo, allora, di una certa continuità tra il vecchio ed il nuovo governo; potrei continuare a parlare sempre di continuità anche nel micro cosmo politico del mio paese. Forse è proprio quest’ultima riflessione che mi induce ad un certo pessimismo. A maggio scorso con entusiasmo abbiamo pensato di aver innescato una nuova marcia ad Agnone, la sonnolenza politico-amministrativa che aveva caratterizzato gli ultimi dodici anni ci appariva un incubo da rimuovere da nostri pensieri: il paese poteva cominciare a progettare il proprio futuro! Ahi me! I segnali giunti nei primi sei mesi non sono del tutto incoraggianti, anzi, sembra a molti di noi che abbiamo lavorato sodo per la vittoria di maggio, non aver per niente cambiato registro. Molti provvedimenti che hanno iniziato il loro iter nelle due amministrazioni targate “De Vita” hanno visto la luce durante questa amministrazione di centrosinistra. Il vertice della struttura amministrativa, non a caso, è rimasto quello ereditato dalla precedente maggioranza, senz’altro professionalmente capace, ma in barba alla nuova legge che ti consente la scelta di persona di fiducia ed in linea con la propria programmazione.Sono sicuro che sia solo colpa della stanchezza post elettorale (maggio) e di un pizzico di folle protagonismo personale (ottobre). Sarebbe il caso, adesso a bocce ferme, di fare un punto della situazione al di fuori del ristretto ed ombroso salotto di via Verdi; affinché si ridia una ventata di aria fresca a quelle proposte e a quelle speranze che ci hanno permesso di vincere nella scorsa primavera. I progetti ci sono bisogna solo passare dall’enunciazione ai fatti. Sono sicuro che sia possibile perché ne abbiamo le capacità e gli uomini per realizzarlo: basta volerlo e non trincerarsi dietro comode dichiarazioni di maniera o malamente imitate dalla incongruente politica nazionale. Forse possiamo essere noi, una volta tanto, l’esempio da seguire e non diventare sempre l’ultima ruota del carro. Che ne direste se nel frattempo parlassimo del fatto che l’agro – il più esteso della regione,-sia abbandonato a se stesso? Oppure dell’emergenza lavoro giovanile? Tanto per cominciare sull’argomento:Agnone possiede una rete di “interpoderali” enorme –lascito del clientelismo democristiano – a cui le poche risorse provenienti dalla regione, l’incuria congenita ed altro le stanno trasformando in torrenti pericolosi per lo stato geologico del nostro territorio, e nello stesso tempo, persino dannose per l’utilizzo da parte della popolazione rurale delle quali non può farne a meno per le loro attività agricole e per la stessa presenza che equivale a salvaguardia e cura delle terra. Prima della campagna elettorale comunale avevo proposto di ricostituire le cooperative che avevano realizzato le interpoderali, o almeno seguire questo filone; affinché si potesse gestire questa problematica che rappresenta una vera e propria emergenza ambientale. Sempre quando bisognava fare lo stesso programma per le elezioni parlai di poter mettere a disposizione dei nostri giovani un laboratorio per sviluppare le loro idee e i loro progetti per programmare il proprio futuro e quello della comunità in cui viviamo. L’amministrazione avrebbe dovuto mettere loro a disposizione solo dei locali, qualche compiuter e l’opportunità di sponsorizzare i loro lavori presso enti e strutture preposte. Ma ci sono tante altre proposte che ci arrivano dalla gente comune a dagli addetti ai lavori quindi penso che non sia peregrina la proposta di rilanciare e responsabilizzare tutto il centrosinistra cittadino, ne vale del nostro futuro e di quello dell’intero paese. “Radio fante” dice che a pensarla così ne siamo in molti; adesso sta all’autista della corriera programmare le prossime fermate noi passeggeri non possiamo far altro che apprezzare. Armando Bartolomeo Candidato di SEL alle ultime regionali Al servizio della coalizione