AGNONE. Un convegno a tutto campo. L’occasione per fare il punto sull’attuale situazione del settore primario nel Molise. Un momento di sintesi analitica con una ricerca accurata e la presentazione di uno strumento utile per riaffermare la necessita del rilancio di un settore fondamentale dell’economia e della storia Molisana. Sono questi i presupposti de “l’Agricoltura e la Zootecnia del Molise“ il convegno organizzato dall’ARSIAM il prossimo 15 dicembre presso il teatro Italo – Argentino di Agnone. Lo spunto è la presentazione del dettagliato e scrupoloso lavoro “l’Agricoltura del Molise “ – rapporto 2010 – che l’ARSIAM, in collaborazione con l’INEA, ha inteso mettere a disposizione degli operatori del settore, delle istituzioni e degli imprenditori, tutti chiamati ad affrontare le nuove sfide che i moderni mercati impongono anche attraverso l’utilizzo puntuale degli strumenti comunitari previsti dai PAC. Oltre a presentare un quadro completo del mondo agricolo molisano, soprattutto nei suoi aspetti macro e micro economici, nell’incontro saranno affrontate le problematiche, attualissime, della salubrità e della tracciabilità dei prodotti agro alimentari, nella diffusa consapevolezza del valore aggiunto che i nostri prodotti, per le loro insite caratteristiche, possiedono. Il rapporto 2010 è la “fotografia“ dettagliata dell’attuale condizione del settore primario molisano, con le sue contraddizioni e le sue specificità che ne fanno una realtà assai fragile ma con potenzialità che , se colte al meglio, possono offrire risultati inaspettati e sorprendenti. In questa prospettiva il rapporto 2010 ed il convegno di presentazione vogliono essere l’invito, anche in concomitanza della nuova legislatura regionale, ad una attenta integrazione e sinergia tra tutti gli attori del mondo agricolo e delle Istituzioni. All'incontro prenderanno parte il presidente dell'Arsiam, Emilio Orlando, il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, Antonio Iacobucci, direttore generale del'Arsiam e il sindaco di Agnone, Michele Carosella. “Dobbiamo recuperare l’orgoglio della terra, della nostra terra - afferma il presidente dell'Arsiam - Del lavoro duro dei campi, generoso nei raccolti ed amaro nella fatica. La parola agricoltura, per troppo tempo cancellata dai nostri vocabolari deve tornare, con il suo suono aspro e dolce al tempo stesso, ad essere protagonista del nostro futuro“.