AGNONE. In questi giorni sono giunti i primi dati di monitoraggio dell’ospedale San Francesco Caracciolo, che sono stati moderatamente positivi rispetto a quanto temuto dopo l'arrivo di quelli del terzo trimestre 2011. Infatti, nel quarto trimestre dell'anno scorso c'è stato, anche grazie alle battaglie portate avanti da parte dei comitati civici, un aumento di oltre 75.000 del valore dei DRG, cosa che ha fatto attestare la produttività dello stabilimento oltre i €. 4,6 milioni di €. (Previsione precedente : €.3,9 milioni, quindi + 0,7 milioni di €.). Inoltre, c'è stato un forte recupero dell'attività ambulatoriale e specialistica, che ha chiuso ad oltre 1,5 milioni di €. (Previsione precedente: 1,2 milioni di €.). Si tratta quindi di una significativa inversione di tendenza, che attesta un ritorno di fiducia verso lo Stabilimento Caracciolo, che, con il ritorno ad una gestione ordinata dei servizi, può recuperare ancora "quote di mercato". Infatti, i dati provvisori di gennaio 2012 sono risultati particolarmente buoni per quanto concerne Medicina, Lungodegenza, Chirurgia, Ortopedia, Pediatria e Reumatologia, in sensibile miglioramento per laboratorio Analisi, stazionari per Radiologia. Un discorso a parte merita l'Ostetricia Ginecologia: si è passati da un valore DRG del primo trimestre pari ad oltre 100.000 €. a circa 21.000 €. per il terzo trimestre, e un recupero a €. 31.000 per il quarto, grazie alla lotta intrapresa dal Comitato Civico il Cittadino C'è per impedire l'utilizzo dell'unica ginecoloca rimasta, la Dott.ssa Gagliardi, ad Isernia. Adesso, dopo l'assunzione della seconda ginecologa, e con la conferma, si spera, della Dott.ssa Gagliardi, si prevede che il valore di attività di DRG debba segnare un significativo incremento, essendo state ripristinate le prenotazioni per l'ostetricia/ginecologia presso il Call Center per l'intera settimana. La criticità permane per la presenza di soli due anestesisti, oltre al primario che in una misura non indifferente si è sacrificato per mantenere aperto di fatto l'ospedale, per la Radiologia, con solo due medici, per la Dialisi, con un solo medico e l'impossibilità di accettare pazienti vacanzieri esterni. Questo servizio ha chiuso l'anno 2011 ad un valore DRG di oltre €. 507.000, segnando un incremento dai 114.000 €. del primo trimestre agli oltre 144.000 del quarto, pur in condizioni proibitive, mentre si sono persi circa 42.000 per visite ambulatoriali nefrologiche non effettuate per carenza di organico nel III e IV Trimestre, e circa 300.000 di DRG per mancato accoglimento di pazienti extraregionali vacanzieri. Cosa che avrebbe fatto migliorare di molto le performance del servizio e del Caracciolo. Ultima considerazione merita l'attività di reumatologia, che oggi regge quasi il 50% del DH ospedaliero del Caracciolo. Dai dati complessivi, emerge una netta riduzione del numero dei ricoveri ospedalieri, ma anche un netto e decisivo incremento dei Day Surgery e dei Day Hospital, e il calo del valore complessivo dei DRG si spiega anche con l'aumento considerevole di tali tipologie, che rendono il Caracciolo lo stabilimento ospedaliero più adeguato di quelli molisani secondo le tipologie di indirizzo di attività voluto dalla gestione commissariale, nonostante tutti i problemi della struttura, che permangono, e lo rendono un'ospedale tra i più moderni, soprattutto per quello che concerne la Reumatologia, la cui piccola equipe, diretta dal dottor Paoletti, già vanta numerose pubblicazioni per studi di settore su riviste nazionali ed internazionali (vedi relazione allegata, che merita un articolo a parte) e si pone addirittura come centro a livello nazionale ed europeo di diagnosi e cura, pur con poche risorse. Settori di valore che possono far aumentare la produttività del Caracciolo sono il Laboratorio Analisi, ultimamente aggiornato, e la Diabetologia Ospedaliera, che, se dotata delle risorse minime richieste, messa in rete con il resto della Provincia, può dare risultati di alta qualità, professionalità ed efficienza, data la particolare preparazione nel settore del dott. Antonelli, e che oggi è, malgrado tutto, quella che funziona meglio in provincia. Per cui, vi sono ancora delle luci, che in un discorso strettamente aziendale andrebbero potenziate, o con una chiara volontà pubblica che recepisca le modifiche al famigerato Decreto 80 proposte già in Consiglio Comunale di Agnone sull'ottica dell'ottimizzazione di costi e risorse, oppure aprendo alla sperimentazione pubblico-privata per far decollare questa industria che, pur non essendo in ottima salute, tuttavia produce ancora "buona risposta sanitaria e commerciale" nel suo mercato. Un occasione che chi di dovere, con occhi da manager, deve valutare e promuovere.