CHIETI. Si taglia il pene con un coltello da cucina, lo salvano nell'ospedale di Chieti. Un uomo molisano di 70 anni è stato operato d'urgenza nella Clinica urologica del Santissima Annunziata, dove gli hanno riattaccato il membro. Il delicato intervento è stato effettuato dall'équipe del professor Raffaele Tenaglia due notti fa. L'uomo, arrivato in gravissime condizioni, è subito stato sottoposto ad un lungo intervento, «tecnicamente riuscita», anche se la prognosi è riservata e l'anziano è tenuto sotto stretta osservazione. L'uomo sembra essersi inflitto la tremenda mutilazione dopo una crisi dovuta alle sue condizioni psichiatriche, legate in larga parte a problemi di carattere geriatrico. Si tratterebbe di reazioni autolesionistiche che raramente sfociano in un gesto così assurdo. La mutilazione infatti, ha messo a rischio la sua stessa vita con il taglio di un'arteria. I soccorsi sono avvenuti celermente, ma gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che trasportarlo d'urgenza nel più vicino ospedale abruzzese, dove i medici hanno provveduto a fermare l'emorragia con la suturazione dell'arteria recisa, e a fasciare il pene che era stato quasi completamente staccato, visto che rimaneva attaccato solo da un sottile lembo di pelle. A questo punto i sanitari hanno allertato in tutta fretta i colleghi teatini della Clinica urologica, tra i centri di riferimento del centro-sud Italia per le patologie pelviche. La corsa contro il tempo per cercare di salvare l'uomo, si è conclusa in sala operator ia. Più di tre ore di intervento di microchirurgia vascolare, dove il professor Tenaglia è stato coadiuvato dal dottor Concezio Tucci e da due specializzandi. L'équipe ha deciso di suturare l'arteria per tentare di bloccare l'emorragia, riuscendoci con successo. Poi, i medici hanno ristabilito la continuità vascolare con i corpi cavernosi e i tessuti dell'organo sessuale, utilizzando speciali occhialini di fabbricazione americana che servono come una lente di ingrandimento. L'intervento ha così salvato la vita del paziente e gli ha evitato l'amputazione del membro. Dalle prime dichiarazioni rilasciate dal professor Tenaglia, si apprende che «è ancora troppo presto per stabilire se l'esito dell'intervento sarà completamente positivo, se cioè il pene riacquisterà la sua funzionalità; serviranno ancora diversi giorni, ma il primo decorso post-operatorio sembra soddisfacente». Dai controlli effettuati finora, sembra che i tessuti riattaccati siano normalmente irrorati e rosei. Ora, una volta ristabilite condizioni di salute accettabili, l'uomo sarà sottoposto ad altri interventi all'uretra, che è stata danneggiata in maniera consistente dalla lama seghettata del coltello usato per la tremenda mutilazione. La Clinica urologica e lo staff di Tenaglia, si confermano così centro di eccellenza per la chirurgia pelvica e, sempre più, punto di riferimento per i problemi legati al transessualismo.