Piccoli ospedali, vogliono chiuderli intanto continuano a salvare vite umane

L'ultimo episodio al 'Caracciolo' di Agnone

redazione
13/05/2012
Attualità
Condividi su:

AGNONE. Quanto vale la vita di un bambino? Sicuramente tantissimo, se si riesce a salvarla in condizioni critiche. E' quello che è accaduto sabato sera al Caracciolo, con una bella pagina di storia sanitaria scritta da tutta l'emergenza urgenza oggi messa in crisi ed azzoppata di quello che fu un buon ospedale, nonostante tutto e tutti. Ieri pomeriggio, trasportato dai suoi familiari, è arrivato un piccolo paziente di un paese vicino ad Agnone, che era caduto e si era fracassato il cranio, con l'osso rientrato nella scatola cranica. Un caso che, secondo i teorici e i tecnici, non sarebbe mai dovuto arrivare in quella struttura. In quel momento, tutti hanno mantenuto il sangue freddo, e il primario anestesista Paolantonio con l'anestesista Palazzo, freddamente e rapidamente, insieme a tutti i professionisti coinvolti e ai familiari, hanno preso le decisioni giuste: hanno prontamente intubato e sedato in ragazzo, mettendolo in sicurezza, e immediatamente hanno cercato il pronto ricovero presso la struttura più idonea, che poi è stato il Policlinico Gemelli di Roma, stante i rifiuti di Campobasso e Neuromed, perché il caso era estremamente delicato. Con la scorta delle forze dell'ordine il ragazzo è stato prontamente accompagnato al Gemelli in ambulanza, dove nella note è stato sottoposto all'intervento chirurgico che gli ha salvato la vita.
Alcune considerazioni: 1. Morlacco ha sempre sostenuto che gli "ospedali piccoli fanno i morti" : forse li fanno quando non è presente in essi un'adeguata emergenza/urgenza; 2. il Caracciolo, nonostante sia stato mutilato, non abbia consulenza radiologica e TAC dal 13 del mese, si regga sulla buona volontà di tanti, in queste condizioni precarie è riuscito a salvare la vita di un bambino in una situazione al limite: quando la ASREM si deciderà ad assumere almeno un altro medico per medicina/dialisi, Ginecologia, Anestesia e Rianimazione, Radiologia e garantisca almeno la tranquillità del personale medico biologo per il laboratorio analisi? 3. In questo caso, la buona volontà dei medici e l'amore alla professione e al servizio hanno fatto il resto: speriamo che i nostri sanitari abbiano sempre questa "coscienza civile" al di sopra dei soldi, che è l'unica che ci permette ancora di esistere e di scrivere queste belle pagine di speranza, e ciò sia di monito a quanti, nella struttura, pur potendo, ipocritamente sostengono che "non è loro compito" perché lo sguardo è troppo concentrato sul portafoglio: l'emergenza e il salvare una vita vengono prima, umanamente, di questi discorsi, pur giusti e legittimi.

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: