Agnone, discarica abusiva all'entrata del camposanto

La dura protesta dei cittadini: "E' da mesi che esiste questo merdaio". Sotto accusa finisce l'amministrazione comunale

redazione
30/05/2012
Attualità
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AGNONE. Una montagna di rifiuti ingombranti a qualche metro di distanza da quelle croci che ricordano il sacrificio di migliaia di giovani e padri di famiglia caduti per la patria. Accade ad Agnone proprio all’ingresso del viale alberato che conduce al cimitero. L’area in questione è quella alle spalle  dell’autostazione. Così all’ombra dei centenari cipressi, (come documentano le foto), si può trovare di tutto. Dai frigoriferi, alle caldaie, dalle sdraio alle bilance elettroniche, dai materassi ai computer, ed ancora: televisori, lavandini, pneumatici e materiale edile. Fetore, ratti e serpenti completano lo scenario. Raccapricciante se è vero che il tasso di civiltà di un popolo è ricavato da come si gestiscono i luoghi sacri. Insomma, di fronte  una fotografia del genere gridare allo  scandalo è poca cosa soprattutto se si considera che in questa maniera si offende non solo la memoria dei defunti ma di chi quotidianamente si reca al camposanto.  “E’ da mesi che esiste questo ‘merdaio’ – accusa senza mezze parole un cittadino che puntualmente si reca al cimitero per andare a trovare la moglie defunta – e nessuno muove un dito. Tutti fanno finta di non vedere, di non sapere, come se vivessimo in una metropoli. A questo punto mi chiedo che senso ha avere un corpo di polizia municipale incapace di monitorare il territorio cittadino, pagare tasse spropositate se poi alla fine i risultati sono questi. Mi vergogno di appartenere ad una simile comunità”, chiude disgustato mentre osserva quei rifiuti.
Così mentre l’amministrazione di centrosinistra guidata da Michele Carosella (non era lui che dai banchi di opposizione sbeffeggiava il rivale De Vita per lo stato di abbandono in cui versava il cimitero?) si gonfia il petto per aver fatto partire la  raccolta differenziata, il problema dei rifiuti ingombranti resta. In tutta la sua la gravità, malgrado la miriade di proclami in merito alla realizzazione di un'isola ecologica che rimane un lontanissimo miraggio. A riguardo solo qualche mese fa il problema  è esploso nella zona artigianale Giovanni Paolo II.
Dopo numerose segnalazioni gli amministratori decisero di entrare in azione. Oggi il film si ripete.
Come dire: siamo alle solite.

* in basso il fotoservizio 

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