Il prossimo 3 luglio il Comitato VIA regionale tornerà a valutare l'impatto dell'impianto di estrazione di Gas a Bomba, nei pressi del lago, diga di una grande centrale idroelettrica. Il Consigliere regionale e Capogruppo dei Verdi, Walter Caporale, intanto, replica alla Forest Oil. "Innanzitutto rispondo alla Forest Oil che vorrebbe tranquillizzare la popolazione abruzzese riferendo che in Arabia Saudita non hanno avuto problemi di sismicità. Da quando le caratteristiche geologiche dell'Italia sono come quelle dell'Arabia Saudita?", si domanda il Capogruppo dei Verdi. "L'Italia è un paese sismico a rischio idrogeologico, densamente popolato con un ambiente fragile; l'Arabia Saudita non è sostanzialmente sismica nel suo interno è desertica e non ha un ecosistema fragile. L'Italia basa molto della sua economia su risorse umane, culturali e naturali. Contro queste tre risorse agisce l'industria petrolifera, un prezzo che non ha senso pagare per fare guadagnare qualcun altro. Non si può aggiungere pericolo a pericolo, le industrie pericolose vanno cessate. L'area del lago di Bomba è soggetta a dissesti idrogeologici, è sismica e già ospita una grande centrale idroelettrica, definita per legge impianto altamente pericoloso. Non è possibile accettare l'arrivo di un altro impianto pericoloso per l'estrazione e lo stoccaggio del gas. Proposte simili non dovrebbero essere minimamente ipotizzate ed è assurdo che il Comitato VIA debba perdere tempo per entrare nel merito del progetto della Forest Oil, come ha già fatto lo scorso 10 aprile e come sarà costretta a fare per la seconda volta il prossimo 3 luglio. Il Comitato VIA ha già bocciato questo progetto e non può che replicare con un nuovo parere negativo e dovrebbe farlo senza neanche aprire i documenti, anteponendo la sicurezza dei cittadini ai parametri che definiscono per legge l'impatto dell'impianto sul territorio".