Diplomata... e adesso che faccio?

Giovanni Giaccio
11/07/2012
Attualità
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AGNONE - Il diploma di scuola superiore è certamente una delle tappe fondamentali della vita della maggior parte delle persone e, proprio in questi giorni, i cittadini alto molisani stanno concludendo il loro iter scolastico conquistando il tanto atteso diploma.
Anni che scorrono e mesi di studio che sembrano già distanti tuttavia per alcuni esiste ancora un grosso punto interrogativo, una grossa incognita che i commissari d’esame non esitano ad evidenziare con la classica domanda: “Che vuoi fare dopo il diploma?”
È qui che casca l’asino, dice un proverbio. Ahinoi però non stiamo parlando di asini bensì di ragazzi, che usciti dal mondo del liceo si trovano scaraventati in un contesto del tutto diverso. Per sentire la loro opinione perciò abbiamo intervistato una ragazza, che chiameremo Paola.
Paola è una rappresentante di categoria; la categoria, più diffusa di quanto si creda, degli indecisi.

Innanzitutto, Paola, su cosa sei indecisa?
“Al momento posso dire che niente mi è chiaro. Tutto sembra così affascinante e al tempo stesso spaventoso.”

Abbiamo con noi l’indecisa perfetta per la nostra intervista; allora, secondo te, come orientarsi nella scelta? Cosa si sceglie per prima? La città? La facoltà? Il lavoro?
“Anche qui è difficile fare la scelta sebbene io credo che, personalmente, sceglierei prima la città poiché si tratta di decidere dove vivere nei prossimi anni. Ovviamente la scelta del posto in cui vivere fa da filtro e aiuta nella cernita di opzioni che si presentano a noi giovani.”

Sei più orientata verso il mondo accademico o lavorativo?
“Diciamo che io mi trovo in un punto che è una via di mezzo; infatti vorrei intraprendere un corso o, eventualmente una laurea breve, che mi immetta facilmente nel mondo del lavoro e soprattutto in poco tempo.”

Nessuno ti ha mai aiutato in questo senso? Insomma la scuola non dovrebbe favorire l’orientamento? E qual è l’opinione dei tuoi genitori?
“Per quanto riguarda il mio istituto abbiamo ricevuto un orientamento pessimo. Abbiamo avuto solo un incontro con l’esercito dunque non siamo stati aiutati in modo appropriato. Per quanto concerne la famiglia devo dire che i miei genitori sono disponibili e aperti ad ogni mia decisione. Insomma mi hanno lasciato carta bianca.”

Quindi puoi fare della tua  vita ciò che vuoi; a questo punto perché sei indecisa? Cosa ti spaventa?
“Bé sono cosciente del fatto che la mia vita sta per cambiare radicalmente; ho qualche idea in mente ma sono spaventata dal fatto di dovermi allontanare dalla mai famiglia, separarmi dai miei affetti e stravolgere la mia quotidianità. Devo dire che, per certi versi, è anche colpa dei miei genitori che in passato hanno pensato a tutto per me ed io, ora, non saprei da dove iniziare. Si passa dall’essere gestiti allo gestire la propria vita in un battibaleno.”

Ci sono dei tuoi coetanei che invece hanno voglia di evadere?
“Ovviamente ci sono delle persone che, al contrario di me, facciano il conto alla rovescia. Vedono il diploma come l’inizio di una nuova vita. Molti di loro dichiarano di essere stufi della vita di paese e vogliono solo ricominciare. Ciò che mi è stato detto però è che come si suol dire ogni mondo è paese; il paese perciò è ovunque, anche nelle metropoli. Perciò magari abbiamo solo bisogno di qualche settimana di tempo per metabolizzare la fine della scuola superiore per poi buttarci nel futuro. Per i nostri genitori non è facile vedere brancolarci nel buio, questo è certo però forse ora abbiamo solo bisogno di un po’ di tempo e, perché no, magari di un consiglio che non venga pronunciato come un’imposizione.”

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