Il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei defunti: Grande affluenza ai cimiteri  tra oggi, domani e dopodomani

Maria Carosella
31/10/2021
Attualità
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Il 2 novembre è il giorno della commemorazione dei defunti. Questa ricorrenza religiosa si celebra ogni anno il giorno successivo alla festa di Tutti i santi, che è il primo novembre. Nonostante le celebrazioni che si tengono durante la giornata, in cui ci si reca al cimitero per salutare i propri cari scomparsi, il “giorno dei morti” in Italia non è mai stata istituita come festività civile. Le origini di questa festa sono bizantine e si tiene in diverse forme in tutto il mondo, l’esempio più famoso è il messicano “Día de muertos”.

 In questa giornata è tradizione far visita ai propri cari estinti portando fiori, garofani e crisantemi al cimitero forse più che negli altri giorni dell’anno e ceri per illuminare il buio della morte. Ci si raccoglie in preghiera nelle cappelle dei propri estinti o nelle chiese , affidando l’anima di chi non c’è più alla gloria di Dio. Tradizionalmente l'orario dei cimiteri è più ampio e con aperture straordinarie in modo da consentire a tutti di fare una visita o recitare un rosario. Ad Agnone il viale del cimitero rimane chiuso al traffico, ma il comune rilascia permessi per chi ha difficoltà deambulatorie. Grande affluenza al cimitero  tra oggi e domani e dopodomani,per la commemorazione, molti gli agnonesi residenti fuori regione sono tornati ad onorare i propri defunti 

La ricorrenza ha origini antiche e la data non è casuale.

Civiltà antichissime già celebravano la festa degli antenati o dei defunti in un periodo che cadeva proprio tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Questa data sembra riferirsi al periodo del grande Diluvio, di cui parla la Genesi, quello per cui Noè costruì l’arca che, secondo il racconto di Mosè, cadde nel "diciassettesimo giorno del secondo mese", che corrisponderebbe al nostro novembre.
La Festa dei Morti nacque dunque in "onore" di persone che Dio stesso aveva annientato, col fine di esorcizzare la paura di nuovi eventi simili.
Il rito della commemorazione dei defunti sopravvive alle epoche e ai culti: dall’antica Roma, alle civiltà celtiche, fino al Messico e alla Cina, è un proliferare di riti, dove il comune denominatore è consolare le anime dei defunti, perché siano propizie per i vivi.

La tradizione celtica fu quella che ebbe maggiore eco. La celebrazione più importante del calendario celtico era  la "notte di Samhain", la notte di tutti i morti e di tutte le anime, che si festeggiava tra il 31 ottobre e il 1° novembre.
All'epoca dei primi cristiani, queste tradizioni erano ancora molto presenti: la Chiesa cattolica faticava a sradicare i culti pagani. Così, nel 835,Papa Gregorio II spostò la festa di "Tutti i Santi" dal 13 maggio al 1° novembre, pensando, in questo modo, di dare un nuovo significato ai culti pagani. Nel 998 Odilo, abate di Cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre, come data per commemorare i defunti. In memoria dei cari scomparsi, ci si mascherava da santi, da angeli e da diavoli; inoltre, si accendevano falò.

Diverse le tradizioni e i riti collegati a questa giornata. In Molise è forte il tema del ritorno dei morti nei giorni successivi al decesso sicchè dopo che il cadavere veniva portato al camposanto, i parenti abbandonano la casa per un giorno e una notte per permettere al morto di rientrare a rifocillarsi. Al confine con l’Abruzzo invece, è consuetudine lasciare il tavolo da pranzo apparecchiato, con dei lumini accesi alla finestra e i bimbi vengono mandati a dormire con un cartoccio di fave dolci.

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