Ospedale: la soluzione dei problemi sta nel confronto, due idee su cui riflettere

di Giovanni Presutti
20/11/2012
Attualità
Condividi su:

AGNONE. Lo scopo più importante dell’incontro-dibattito sul tema della sanità, voluto dal Cenacolo Culturale Francescano di Agnone e al quale ho partecipato con favore,  credo sia stato raggiunto. Aprire finalmente -pur fra  incomprensioni, qualche dissenso  e molte  perplessità - il dibattito sulle sorti e sul futuro della sanità alto molisana e più in generale dell’alto Molise e  coinvolgere attivamente l’intera comunità. Questa iniziativa ( e il suo proseguire) senz’altro chiarirà le posizioni e le idee, e consentirà di  valutare le proposte da mettere in campo per la tutela della salute in un area così critica. Devo, tuttavia, fare alcune precisazioni per tentare di dipanare – per quanto possibile – dubbi o  errori interpretativi. Innanzitutto voglio ripetere, ancora una volta, ammesso ve ne sia bisogno, e spero definitivamente che è da prediligersi con ogni forza, con ogni strumento e in ogni sede, la via della sanità pubblica. Non ho mai detto, e per la verità mai pensato, che altre forme o modelli dovessero essere preferiti – a parità di  servizi offerti  e di condizioni di efficienza -  al sistema pubblico, in nessun campo e men che mai in sanità. Il progetto di sperimentazione gestionale pubblico–privato è anzi  proprio un tentativo di mantenimento, quanto più possibile, della sanità pubblica. Questo strumento, e mi pare con ciò di poter concordare con la maggior parte dei convenuti, può ed anzi deve essere considerato solo nel caso in cui la sanità pubblica dovesse essere messa in discussione. Insomma in alternativa al pubblico “puro” e solo nel a caso in cui questo, per qualsivoglia motivo (piano di rientro, difficoltà gestionali dipendenti dal blocco del turnover  o altro),  non riesca a garantire i servizi necessari. Se non avessimo avuto il piano di rientro, con i tanti vincoli ad esso associato, tale ipotesi non avrebbe avuto senso, ma oggi con le difficoltà progressive a cui stiamo andando incontro non siamo  forse tenuti  a considerare qualunque via d’uscita?

La discussione è aperta, ed è aperta a tutte le proposte di funzionalità della complessa macchina sanitaria nella ricerca (a questo punto rapida) della soluzione migliore e possibile.
Credo fosse proprio questo lo scopo (raggiunto) dell’iniziativa del Cenacolo: iniziare a proporre e non attendere l’ineluttabile.
Per quanto attiene l’andamento dei lavori dell’incontro – dibattito  ho ritenuto esporre prioritariamente  il progetto di sperimentazione gestionale in attesa dell’arrivo di don Francesco (in leggero ritardo  rispetto all’inizio di apertura del incontro)  e  in considerazione del fatto che è un lavoro di mia esclusiva elaborazione, ritenendo di lasciare all’intervento del Responsabile della pastorale sanitaria regionale la presentazione della proposta di piano regionale che ha visto il faticoso impegno mio e del caro don Francesco. Naturalmente il respiro generale del piano - che interessa l’intera regione – nella consapevolezza (più volte ribadita) che è necessario un progetto generale di riorganizzazione sanitaria, fanno di questo lavoro, elaborato in lunghi faticosi pomeriggi (e qualche nottata), un articolato impegno mio e di don Francesco.
Ma naturalmente altre occasioni non mancheranno per condividere e discutere  l’articolato  contenuto del piano.

 

Leggi altre notizie su Alto Molise
Condividi su: