Sul problema idrico odierno
Troccoli: quell’acquedotto che non c’è più di Tullio Farina
In questi giorni non si fa che parlare del problema della siccità che a breve, medio e lungo termine ha interessato tutta la penisola italiana e dell’adesione all’EGAM dei Comuni molisani per la gestione delle acque. Problemi certamente seri che coinvolgono gli interessi dell’intera collettività non solo molisana.
E pure il Comune di Trivento, visti i lavori svolti nel passato e gli atti amministrativi posti in essere, si sarebbe dovuto trovare fuori dal rischio di rimanere assetato
Infatti sul finire degli anni ottanta La Comunità montana Trigno medio Biferno aveva fatto progettare dall’ing. Giorgio Zaccardi i lavori di completamento ed adeguamento funzionale dell’acquedotto Troccoli per la somma di 5.301.125,982 delle vecchie lire, ossia due milioni e mezzo di euro attuali.
Terminati tali lavori, dopo la redazione di varie perizie di varianti che ne avevano ritardato la consegna, finalmente il giorno 19 ottobre 1990 avveniva la consegna provvisoria al Comune di Trivento con tante di prescrizioni tecniche allegate al verbale di consegna. (Chi non le conosce me le può chiedere) Le ricordo benissimo perché allora ricoprivo la carica di assessore ai lavori pubblici della Comunità montana e al tempo stesso ero consigliere di minoranza del Comune di Trivento. Erano tutte operazioni delicate ed importanti dal momento che l’impianto dell’acquedotto Troccoli prevedeva varie stazioni di sollevamento dell’acqua captata dai pozzi artesiani della valle del Trigno e trasportata nelle zone alte di Pontoni e Montelungo.
In data 24 giugno 1995, ossia 22 anni fa, veniva redatto dall’ing. Donato Ruggiero l’atto di collaudo dei lavori controfirmato anche dall’ing. capo Mauro Domenici e dopo due anni, precisamente il 24 gennaio 1997 avveniva la consegna definitiva al Comune, rappresentato dal sindaco pro tempore dottor. Eldo Fierro.
Con la realizzazione di tale impianto il Comune di Trivento si era reso parzialmente indipendente dall’ Erim. Basti dire che il pozzo artesiano di Piana San’Antuono aveva dissetato anche il Comune di San Giovanni Lipioni nei periodi di grave siccità. Ed anche in questo caso ci sono le delibera consiliari del Comune di Trivento che testimoniano ciò che dico-
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Per tutti gli anni novanta e fino primi del 2000 il Comune di Trivento aveva disposto di un efficiente meccanismo di ingegneria idraulica, noto come condotta premente che, attingendo acqua dal sotto alveo del fiume Trigno, assicurava l’ approvvigionamento idrico al serbatoio di Montelungo integrando il quantitativo fornito dall’ ERIM, spesso insufficiente nei periodi estivi ed anche per i lungi periodi di siccità, di cui solo oggi si intravvede lo spauracchio.
Dal 1997 fino al giugno del 2000, periodo in cui ho ricoperto la carica di sindaco, e fino ai primi anni del 2000, grazie ad un ’ accorta manutenzione, l’acquedotto Troccoli ha garantito l’approvvigionamento idrico dopo di che, a partire dal 2006, non ha più funzionato, e cosa più grave e preoccupante è stato lasciato in abbandono fino a tutt’oggi.
Nel 2013, allorquando si uscì dal dissesto finanziario con oltre due milioni di euro come avanzo di amministrazione feci presente l’opportunità di utilizzare una parte della somma per ripristinare l’acquedotto Troccoli che era una struttura importante ed indispensabile per Trivento. Non fui ascoltato e si preferì sciupare tale somma in tanti interventi di stampo clientelare
Oggi dell’impianto Troccoli, costato oltre cinque miliardi delle vecchie lire, nessuno sa dire niente; le tubazioni pare siano tutte saltate ed arrugginite, nelle stazioni di sollevamento pare manchino pure le pompe di sollevamento ed i quadri elettrici sono tutti divelti. Insomma sono stati travolti e persi lavori costati miliardi di lire senza che nessuno degli amministratori pro tempore dal 2006 ad oggi abbiano detto e fatto niente per porre argine a tanto disastro.
Oggi con sconforto bisogna prendere atto che per gli ex amministratori pare che l’efficienza idrica sia consistita nel rialzare i pozzetti della rete idrica ricoperti nel corso degli anni dall’asfalto.
Secondo me il prendere in considerazione il ripristino della rete premente dell’acquedotto Troccoli che portava acqua al Serbatoio di Montelungo sarebbe stata un’operazione utile e vincente. Al contrario si sono spese somme ingenti per progetti che non hanno portato da nessuna parte La mancanza di una scelta coraggiosa la pagheremo nel tempo, allorquando non solo mancherà l’acqua per problemi di siccità, ma quel poco che avremo ci costerà salato.
Nessun privato penso avrebbe fatto andare in malora un lavoro costato diversi miliardi. Spero che l’attuale amministrazione prenda in considerazione queste mie osservazioni e agisca di conseguenza, cercando di riattivare l’acquedotto Troccoli con i fondi del PNRR. Il ripristino di tale impianto ci renderebbe meno sudditi dell’Egam.
Esprimo la mia solidarietà alla giovane amministrazione di oggi per dover fronteggiare errori e distrazioni commessi da altri