L'accordo tra Asrem e Pediatri di Libera Scelta sembra aver scatenato un'ondata di ringraziamenti. La notizia che alcuni pediatri, lautamente retribuiti, si sono resi disponibili a coprire il servizio di pediatria nei giorni festivi e prefestivi in alcuni ospedali molisani, compreso il Caracciolo di Agnone, cittadina priva del pediatra di base da due anni, è stata accolta con sollievo. Tuttavia, dietro questa apparente soddisfazione si nasconde una profonda amarezza e una crescente preoccupazione per lo stato della sanità in Alto Molise.
Ci chiediamo: perché ringraziare per un servizio a singhiozzo che dovrebbe essere garantito tutti i giorni a tutti i cittadini, e in particolare ai bambini, come un diritto fondamentale? È inaccettabile che, dopo anni di carenze, si debba applaudire per un provvedimento che, pur utile non risolve il problema strutturale della mancanza di pediatri di base in tutto l'Alto Molise.
Questo accordo, nato soprattutto per sgravare i pronto soccorso dall'utenza pediatrica, sembra più un tentativo di tamponare un'emergenza che una soluzione duratura. Il rischio è che si continui a gestire la sanità in modo emergenziale, senza affrontare le cause profonde del problema.
Inoltre, il paradosso è ancora più evidente quando si pensa alla inaugurazione, circa due mesi fa, della TAC di ultima generazione presso l'ospedale Caracciolo. Un macchinario all'avanguardia che, a quanto pare, non è ancora operativo. Lo stesso rischio si profila per il nuovo mammografo appena arrivato.
È arrivato il momento di dire basta a questa situazione. I cittadini del Molise hanno diritto a una sanità efficiente e accessibile. È necessario investire in risorse umane, potenziare i servizi territoriali e garantire la piena operatività di tutte le attrezzature presenti negli ospedali.