SCHIAVI DI ABRUZZO - Trecentotrentatre euro al mese. Si accontenta di così poco il Comune di Schiavi di Abruzzo per permettere alla prima srl che si presenti di costruire una nuova torre eolica, un rumoroso e ingombrante gigante d’acciaio.
Sono questi i termini della convenzione proposta al Municipio dalla ditta vastese Floew srl per la costruzione di un impianto eolico da 0,200 Mw di potenza.
La torre è già stata innalzata e gira mossa dal vento in località Fonte Gelata, sulla Montagna del Principe, dove già insiste un’altra wind farm. Oggi pomeriggio la proposta di convenzione approda in Consiglio comunale. La seduta è prevista per le ore 17 e si preannuncia scoppiettante, perché l’opposizione, o almeno parte di essa, vuole impedire che l’amministrazione Piluso continui a svendere il territorio al primo offerente. La convenzione depositata agli atti, tra l’altro, ha per oggetto, oltre alla torre già realizzata, «altri impianti eolici in corso di autorizzazione». Dall’esegesi del testo pare dunque di capire che presto a Schiavi gireranno altre pale. Tanto per poco più di trecento euro al mese è davvero conveniente per i signori del vento. La convenzione, infatti, all’articolo 6, prevede, per il Comune, un corrispettivo economico come «misura compensativa». Compensativa di cosa? Del danno subìto, evidentemente, causato dalla presenza di un’altra maledetta torre eolica. Citiamo testualmente: «La società Floew si impegna a corrispondere al Comune una componente fissa calcolata sulla potenza nominale effettiva di esercizio, espressa in megawatt pari a euro ventimila oltre Iva per ogni Mw di potenza effettivamente installata e per ogni anno di esercizio». Non è chiarissimo, forse volutamente, ma sembra di capire che Floew verserà nelle casse del Municipio ventimila euro all’anno per ogni megawatt installato. Siccome la torre di cui si parla è da 0,2 Mw basta fare una divisione: ventimila diviso cinque uguale quattromila euro all’anno. Tanto guadagnerà, anche se il termine appare inappropriato vista l’esiguità della somma, il Comune: quattromila euro all’anno, che diviso dodici porta ai famosi trecentotrentatre euro al mese. Se non è una svendita poco ci manca. Valgono così poco l’ambiente, i monti e il paesaggio di Schiavi? Con la firma della convenzione, inoltre, il Comune si obbliga, testualmente, «a non porre ostacolo alle attività autorizzative necessarie alla conclusione degli impianti citati e di quelli che in futuro verranno installati». E’ già data per certa, dunque, l’installazione di nuove torri. Per la serie fate del nostro territorio e delle nostre montagne quello che volete. Un nulla osta per altre non meglio quantificate torri eoliche, per soli trenta denari, anzi per trecentotrentatre euro al mese. Siamo alla follia. Un sindaco, che per natura stessa del mandato elettivo è pro tempore, si impegna oggi e per l’avvenire, per i prossimi venti anni, a non ostacolare l’installazione di nuovi impianti. Di quanti impianti si tratta? Quante torri eoliche la Floew riuscirà ad installare in venti anni? Una, due, dieci, cento, mille? Non si sa, ma Piluso, firmando, si impegnerà a non ostacolarne l’installazione. Si farebbe prima a vendere alla Floew l’intero territorio del Comune e lo stesso Municipio, sarebbe più dignitoso. Piluso probabilmente conta di restare sindaco a vita, ma se una futuribile nuova amministrazione non fosse più d’accordo e volesse ostacolare l’installazione di altre pale? Tra l’altro la convenzione che approda in Consiglio oggi pomeriggio è stata portata all’attenzione dei consiglieri tardivamente: la torre eolica, infatti, è già lì che gira. Stranezze schiavesi.