È un dato di fatto: gli adolescenti che si rivolgono ai servizi di pronto soccorso per problemi intossicazione da alcol e coma etilico sono sempre più numerosi: negli ultimi tempi, tra adolescenti e minorenni, 7 su 10 si sono ubriacati almeno una volta e, tra i giovani che frequentano gli ultimi anni di scuola superiore la percentuale di astemi è molto bassa.
Più si avvicina la maggiore età, più la tendenza a trasgredire aumenta, incentivata da amici, conoscenti, compagnie o anche familiari che già abusano di alcol. L’alcolismo tra i minorenni è un fenomeno già noto, e dopo un breve calo dovuto alle restrizioni imposte durante l’emergenza Covid, sembra incrementarsi pericolosamente, come confermano, appunto, i dati raccolti dalle strutture sanitarie, che evidenziano come l’alcolismo sia un problema preoccupante proprio tra i minorenni.
L’alcol come simbolo di emancipazione e affermazione sociale
Nella maggior parte dei casi, i giovani fanno abuso di alcol per dimostrare a sé stessi e agli altri sicurezza di sé, emancipazione e indipendenza, senza rendersi conto che possono subire gravi conseguenze. Spesso, gli accessi al pronto soccorso avvengono nelle serate del fine settimana: accompagnati dai genitori o dagli stessi amici, molti giovani si trovano in gravi condizioni di intossicazione, ma non arrivano comunque a capire quali danni l’alcol provochi all’organismo, immediatamente e nel corso del tempo.
In parte, questa leggerezza nei giovani verso l’abuso di alcol deriva da una scarsa informazione: per quanto siano informati sui rischi legati all’assunzione di droga e stupefacenti, in gran parte i giovani non ritengono che il consumo eccessivo di alcol possa provocare problemi e danni.
Soprattutto i giovanissimi, intorno ai 15 anni, iniziano ad abusare di alcolici per sentirsi più liberi e disinibiti, per trasgredire e per lasciarsi andare ad ogni tipo di eccesso.
Una totale disinformazione verso i rischi provocati dall’alcol
Tra gli adolescenti che abusano di bevande alcoliche la differenza di genere è quasi irrilevante: ragazzi e ragazze di età inferiore ai 18 anni trasgrediscono ugualmente, cambiano solo i gusti personali, poiché la birra resta la preferita dai maschi mentre le ragazze prediligono gli aperitivi. In ogni caso, si tratta di bevande che a quell’età dovrebbero essere del tutto proibite.
Al contrario, molti locali notturni propongono cocktail di gradazione elevata a prezzi irrisori e ne incentivano il consumo senza tenere conto né dell’età, né dei pericoli: il risultato è che i giovani si rivolgono al pronto soccorso quando ormai l’intossicazione è molto elevata e i danni non sono solo immediati, ma anche a lungo termine.
Consumare alcol in quantità eccessive è un danno ad ogni età, ma nei giovani la situazione peggiora, poiché l’organismo è ancora in fase di sviluppo e le sostanze stimolanti o stupefacenti possono creare seri problemi.
Senza tralasciare il fattore della dipendenza e dell’assuefazione, che porta un alcolista a consumare quantità sempre più elevate, fino a provocare danni irreversibili.
Disassuefarsi dall’alcol per un giovane è possibile?
Indipendentemente dall’età, risolvere il problema della dipendenza dall’alcol non è impossibile, ma occorrono forza di volontà e, soprattutto, l’aiuto di professionisti specializzati nel trattamento delle dipendenze. Il Centro San Nicola offre percorsi terapeutici mirati per permettere ai pazienti di liberarsi dalla dipendenza nei confronti di droga, stupefacenti, psicofarmaci, alcol, così come dal gioco d’azzardo, dal gaming, dai problemi alimentari e da altre patologie compulsive o problemi di dipendenza.
Il centro propone trattamenti innovativi e di comprovata efficacia, ed è considerato un vero punto di riferimento in Italia ed Europa, grazie alla presenza di un team di operatori qualificati e di una struttura accogliente e famigliare, dove i pazienti possono trascorrere brevi periodi di residenzialità e contare su un supporto professionale, anche successivamente alla disintossicazione, per evitare il rischio di recidive.