Polveriera Caracciolo, i medici: “Facciamo guardie notturne senza autorizzazione e soldi”

Sei camici bianchi minacciano: "Pronti ad incrociare le braccia". Chiamata in causa l'Asrem

redazione
24/05/2013
Attualità
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AGNONE. L’ospedale Caracciolo come una vera e propria polveriera. Sei medici (Piero Pescetelli, Pompeo Petrella, Antonio Cerimele, Armando Falasca, Daniele Cerimele e Giuseppe Attademo, ndr) denunciano: “Da cinque mesi facciamo le guardie notturne senza autorizzazione e soldi”. In una missiva (la seconda inviata nell’arco di un mese) inviata al direttore generale, al direttore sanitario e amministrativo dell’Asrem, al referente della direzione sanitaria del Caracciolo, nonché al prefetto di Isernia, i camici bianchi che svolgono l’attività nelle ore notturne, scrivono: “Dal primo gennaio 2013 il servizio non risulta ancora essere autorizzato dalla direzione generale e amministrativa dell’Asrem, così come dalla direzione sanitaria ospedaliera di appartenenza. Pur in assenza di formale autorizzazione formale -  si legge nel documento –  proseguiremo la nostra attività  fino al 31 maggio al fine di non realizzare l’interruzione di pubblico servizio essenziale e cruciale nella rete assistenziale sanitaria dell’Alto Molise”. Tuttavia, minacciano i medici:  “Se entro la fine del mese di maggio non riceveremo chiarimenti in materia saremo costretti ad interrompere le nostre prestazioni che oggi, inutile rimarcarlo, garantiscono l’emergenza-urgenza h 24 nella struttura sanitaria di frontiera”. Oltre a ciò, i firmatari della lettera sottolineano come “durante le ore notturne capita spesso di non poterci avvalere delle consulenze pediatriche, radiologiche e ortopediche”. Una situazione, quest’ultima, che ormai si protrae da svariati mesi. Infatti nelle ore notturne il servizio di Radiologia  funziona solo 15 giorni al mese, il pediatra copre appena dieci giorni al mese, mentre l’ortopedico è chiamato a coprire i turni al Veneziale di Isernia. A tutto ciò va aggiunto che ormai al Caracciolo di Agnone non esiste più una figura dirigenziale che possa fare da tramite con Campobasso per ciò che concerne le problematiche della struttura altomolisana. A conferma di ciò il mancato prolungamento del contratto a Giovanni Presutti a partire dal primo gennaio del 2013.

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