Caracciolo: guardie notturne arriva la proroga, ma scoppia il caso anestesisti

Carenza di personale, chiesta l'assunzione di due medici entro il primo giugno. A rischio il servizio

redazione
28/05/2013
Attualità
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AGNONE.  Rientra al momento la protesta dei sei medici di guardia dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone. I camici bianchi, infatti, in due missive inviate all’Asrem avevano minacciato di incrociare le braccia il 31 di maggio. Alla base della clamorosa protesta la mancata autorizzazione dal mese di gennaio 2013 di poter continuare a svolgere regolarmente il servizio notturno, tra l'altro effettuato senza retribuzione. 

Nella giornata di venerdì 24 maggio la svolta. A decretarla nero su bianco la direzione sanitaria di Campobasso che in tre righe ha concesso una proroga “all’espletamento di turni notturni aggiuntivi presso il Pronto Soccorso dello stabilimento Caracciolo di Agnone, da parte dei dirigenti medici in possesso dei previsti requisiti fino al 30.06.2013” si legge. 

Ad un caso che si chiude momentaneamente, un altro sta per esplodere. Riguarda la carenza di personale degli anestesisti del dipartimento ospedaliero Isernia-Venafro e Agnone che inevitabilmente potrebbe penalizzare principalmente la struttura altomolisana.

Infatti nella nota indirizzata al direttore generale e al direttiore sanitario della Asrem a firma del direttore U.O. Anestesia e Rianimazione, Franco Paolantonio, del dirigente medico, Luciana De Cola e del direttore del dipartimento Isernia-Venafro e Agnone, Giuliano Di Sandro si evidenzia “la grave carenza di personale medico presso l’ospedale di Agnone e l’impossibilità ad assicurare il servizio come attualmente avviene”.

A riguardo Paolantonio, De Cola e Di Sandro chiedono “l’assunzione di almeno due medici in tempi brevissimi, per sopperire alla grave carenza di organico dovuta all’assenza di tre medici”. “In caso di mancato accoglimento di tale richiesta – si legge ancora nel documento – si è nella impossibilità di assicurare tutte le coperture della reperibilità anestesiologiche presso l’ospedale di Agnone a partire dal 1 giugno del 2013”.

In estrema sintesi è a rischio il blocco operatorio. 

 

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