ALTO VASTESE - Hanno cambiato solo autovettura, tornando alla Panda di colore celeste già nota in zona e attenzionata, come si dice in gergo, dalle Forze dell’ordine.
Le cronache dall’Alto Vastese si sono arricchite, nei giorni scorsi, dell’ultimo episodio di una lunga serie di furti in abitazione.
Il colpo è stato messo a segno nella giornata di mercoledì in frazione Cannavina. Il bottino, questa volta, è di poche centinaia di euro, pare intorno ai quattrocento stando alle prime indiscrezioni circolate in paese. Vittima una donna del posto che, rincasando, ha trovato il balcone della sua abitazione aperto. Insospettita ha subito controllato all’interno e ha fatto la cocente scoperta: la sua pensione era sparita.
Il furto non è stato ancora denunciato presso la locale stazione dei Carabinieri e dunque le notizie circolate con insistenza in paese sono ancora frammentarie. Pare anche che gli autori del furto siano stati notati aggirarsi in zona dai residenti del posto e riconosciuti: la solita coppia di rom di Vasto che da mesi fa razzie nell’entroterra.
Il furto a Cannavina segue, a distanza di poco meno di un mese, quello messo a segno in frazione Badia. In quell’occasione i ladri, sempre la solita coppia di rom proveniente da Vasto, misero in atto un raggiro a danno degli anziani proprietari e il colpo fruttò loro un bottino di quasi cinquemila euro.
A Badia i delinquenti abituali utilizzarono un altro veicolo, tristemente conosciuto in zona, tanto che su alcuni organi di stampa si parlò della “banda della Clio bianca”.
L’ennesimo furto a danno di anziani che vivono soli e in zone isolate rilancia l’allarme sicurezza nei piccoli centri del Vastese.
I Carabinieri, con pochi uomini a disposizione, fanno quello che possono, ma la vastità del territorio e la dispersione abitativa, Schiavi ad esempio ha nove frazioni, rendono più semplice la vita ai delinquenti.
E la paura dei residenti aumenta con il moltiplicarsi degli episodi criminali. Qualcuno tra le vittime, addirittura non si rivolge affatto ai Carabinieri proprio per evitare ulteriori problemi con i delinquenti. Derubati e intimoriti, dunque, e il clima di omertà e silenzio non fa che rendere ancor più agevole il compito ai malintenzionati.
In passato il sindaco di Schiavi e allora presidente della Comunità montana, Luciano Piluso, parlò di attivazione «entro la prossima estate» di telecamere di sorveglianza. Ovviamente l’annuncio è rimasto tale, non tradotto in fatti, nonostante siano passate diverse estati da allora.
I ladri ringraziano, i cittadini un po’ meno.