Gli animalisti alle mogli dei cacciatori: Non fate sesso con i vostri mariti

Provocazione anti caccia dell'Aidaa

Francesco Bottone
20/09/2013
Attualità
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Gli animalisti non sono neanche originali. Hanno rubato l’idea a Lisistrata, che già qualche millenio fa proponeva alle donne ateniesi di fare uno sciopero del sesso fino a quando gli uomini non avessero smesso di fare la guerra. La provocazione, che pare stia preoccupando anche i cacciatori molisani e dell'Alto Vastese, arriva dall’Associazione italiana Difesa Animali ed Ambiente, che è uscita con un singolare comunicato stampa. Tralasciando la sintassi e la grammatica italiana vilipese, il contenuto del dispaccio animalista è questo: «Astenetevi dal fare sesso con i vostri mariti nel periodo di caccia, le loro mani  grondano di sangue innocente».

E’ l’appello lanciato alle mogli degli oltre ottocentomila cacciatori italiani, invitandole ad effettuare «un vero e proprio sciopero del sesso nel periodo della caccia» con l’intento di protestare contro «la pratica orribile che macchia del sangue innocente di migliaia di animali indifesi le mani dei loro mariti, compagni e fidanzati».

«La caccia è una pratica aberrante e chi la pratica spesso esce presto al mattino di casa trascurando gli affetti familiari comprese le mogli e le compagne, ed in alcuni casi anche i figli - spiega Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa - In quel momento forse in preda ad un orgasmo di zoosadismo questi messeri vedono solamente il fucile e le loro tute mimetiche, forse è questo l’unico modo che hanno di godere, ma è una goduria assolutamente sadica ed assassina. Invitiamo dunque le mogli a fare un vero e proprio sciopero del sesso. Forse i vostri mariti impareranno che tra lo stare con voi e andare a sparare agli uccellini è molto meglio stare a casa e così sarete felici voi e salverete la vita a migliaia di animali che rischiano di essere ammazzati dai vostri mariti ebbri di sadismo».

Tralasciando le farneticazioni offensive secondo le quali tutti i cacciatori sono dei sadici, il ragionamento si basa sul presupposto, non sempre verificato, che nei restanti otto mesi durante i quali la caccia è chiusa, le donne dei cacciatori si concedano facilmente e abitualmente ai loro burberi compagni.

E infine una domanda agli animalisti: perché l’Aidaa non fa la stessa proposta alle mogli dei pescatori o a quelle di chiunque mangi bistecche e salsiccia? Anche l’allevamento e la pesca prevedono l’uccisione di animali. O forse i pesci e gli animali allevati sono meno "innocenti" della selvaggina?                 

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