Stato-mafia: Di Lello, "Trattative ci sono sempre state" =
(AGI) - Lanciano (Chieti), 22 ott. - La trattativa Stato-mafia?
"Trattative ci sono sempre state. Io spero che il dibattimento
chiarisca i punti ancora oscuri di questo processo, finora
debole, con passaggi che non quadrano. Il potere ha sempre
trattato con la magistratura, con le mafie, con tutti. Adesso
bisogna capire quanto questa trattativa ha inciso nelle sorti
di questo Paese. Non c'e' dubbio che le stragi ci sono state
pero' bisogna vedere se erano stragi che potevano favorire la
mafia o se in realta' poi l'hanno affossata" E' quanto afferma
in una lunga intervista video alla web tv abruzzese
Abruzzolive.tv l'ex giudice Giuseppe Di Lello, originario
dell'Abruzzo, di Villa Santa Maria (Chieti), e che dagli anni
Settanta vive a Palermo, dove ha lavorato. Di Lello ha fatto
parte del pool antimafia assieme a Falcone e Borsellino: alcune
foto nella sua casa di Villa Santa Maria ritraggono i tre
giudici insieme, giovanissimi. "Di sicuro - osserva Di Lello
nell'intervista - dopo le stragi c'e' stata una grande risposta
dello Stato a livello giudiziario, con la stabilizzazione del
41 bis e con sequestri e confische di beni. Nessuna risposta
invece a livello economico, a livello economico e' stata una
frana. C'e' stata la saldatura economica tra potere, imprese,
amministrazioni, finanza con le varie mafie: si e' creato uno
stretto reticolo". Per Di Lello "Le mafie oggi sono molto piu'
ricche, molto piu' finanziarizzate, molto piu' forti e dedite a
far soldi. Sul piano del contrasto economico non si sta facendo
molto per combattere la mafia...Si parla di Expo di Milano e si
parla di mafia, si parla del ciclo dei rifiuti e spunta la
mafia,si parla di appalti e c'e' la mafia. Vuol dire che c'e'
qualcosa che non va. Non c'e' all'interno delle amministrazioni
locali, all'interno dell'economia e della finanza, delle
banche, non c'e' vera volonta' di contrastare la mafia. Non
c'e' volonta' perche' il denaro sporco serve quanto il denaro
pulito: c'e' la commistione tra denaro sporco e denaro pulito e
il denaro sporco in un momento di crisi, come quello attuale,
serve moltissimo e quindi vediamo poi che la mafia ha una
grande liquidita' ed ha la capacita' di condizionare pezzi
dell'economia di alcune regioni". Di Lello, ad Abruzzolive.tv,
racconta il lavoro nel pool e il primo storico maxi processo a
Cosa Nostra negli anni Ottanta. Poi parla delle stragi, della
morte dei suoi colleghi, dei poliziotti e carabinieri ammazzati uno dietro l'altro in quegli anni.