Rapina a mano armata, caccia all'uomo nel Vastese

Pistola in pungo ripuliscono l'ufficio postale di Carunchio

di Antonino Dolce ed Elena Caracciolo
01/02/2014
Attualità
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CARUNCHIO - «La fame porta a fare queste azioni spregiudicate». È il commento del sindaco di Carunchio Gianfranco D'Isabella sulla rapina a mano armata di questa mattina all'ufficio postale del paese.

Una frase indicativa perché - sebbene le modalità del colpo non si allontanino molto dai recenti casi di Liscia e Lentella - la sede assaltata si trova in pieno centro di Carunchio, in una stradina sulla piazza principale, quindi non lontana da occhi indiscreti.
Due uomini armati di pistola sono entrati in azione poco dopo le 9 di questa mattina, mentre erano presenti tre cittadini e si sono fatti consegnare il denaro dal dipendente. Non si conosce ancora l'entità del bottino, ma pare superi le ventimila euro.

«Le informazioni che ho sono ancora poche - continua D'Isabella - ma pare che un'auto sia stata ritrovata fuori dal paese. I rapinatori hanno aspettato l'arrivo dell'IVRI che portava i soldi per le pensioni e sono entrati in azione. Abbiamo sempre pensato di essere "tutelati" perché l'ufficio postale si trova praticamente nella piazza principale e mai avremmo pensato che si arrivasse a questo».

Su tutto il territorio sono scattati i posti di blocco dei carabinieri.

 

Recatasi sul posto, la nostra inviata Elena Caracciolo, racconta:

Un sabato mattina come tanti, presso l'ufficio postale di Carunchio, quando, improvvisamente - erano le ore 9:24 - hanno fatto irruzione due uomini. Uno alto, magro, dal marcato accento napoletano e un altro uomo, decisamente più tozzo e basso (presumibilmente extracomunitario).

I due banditi, entrati nell'edificio entrambi muniti di passamontagna e armati di pistola, hanno, paradossalmente, «rassicurato» i presenti, dicendo che «non erano intenzionati a  fare loro nulla», ma il loro obiettivo era il bottino dietro il vetro (come racconta la venticinquenne E.C., una delle tre persone in fila presso l'ufficio postale).

Uno dei due rapinatori si è recato immediatamente vicino l'addetto alle poste minacciandolo. Il bottino di 23 mila euro è stato consegnato senza esitazione, davanti al terrore puro dei presenti.

Un'anziana signora (seconda testimone della rapina) è quasi svenuta e la venticinquenne (unico contatto con i rapinatori) ha chiesto se le poteva sedersi accanto. Il più freddo tra i testimoni, A.R., è rimasto seduto a osservare i dieci intensi minuti e la sottrazione dei soldi adibiti alle pensioni. Lo stesso racconta l'estrema calma con la quale i due rapinatori sono entrati e usciti dall'edificio.

 

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