C'ERA UNA VOLTA IL PUNTO NASCITE DI AGNONE

Manfredi Selvaggi dell'Asrem ufficializza la chiusura a partire dal primo novembre

Maurizio d'Ottavio
23/10/2010
Attualità
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AGNONE - C’era una volta il punto nascita dell’ospedale civile di Agnone. C’era una volta un reparto dove si nasceva e si curavano i bambini e le bambine di un territorio sperduto tra le montagne a cavallo tra il Molise e l’Abruzzo. E c’erano anche dei bravi medici e dei bravi infermieri, sempre con il sorriso tra le labbra, che curavano questi bambini come se fossero a casa loro. Un reparto piena di luce, gioia e voglia di vivere, al primo piano dell’ospedale San Francesco Caracciolo, dove oggi su due immense pareti si possono trovare innumerevoli frasi e disegni colorati, redatti dalle mani innocenti dei piccoli pazienti che sono passati e hanno giocato lungo la corsia di un ambiente familiare contornato da culle e lettini, da biberon e ciucci per dormire. Un reparto, quello di Ginecologia, Ostetricia e Pediatria, che era considerato il fiore all’occhiello della struttura sanitaria altomolisana. Qui in situazioni meteo, che solo gli abitanti di quest’area hanno imparato a conoscere e di conseguenza a conviverci, dalla primavera del 1973 sono nate generazioni e generazioni di professionisti, operai, ingegneri, maestre ecc., ecc.. Questa non è una favoletta o una poesia che si impara sui banchi di scuola. Questa è la storia di un reparto fatto di donne e di uomini che hanno contribuito con sacrificio e professionalità ad aiutare migliaia di mamme a mettere al mondo la cosa più bella che si possa desiderare sulla Terra: far nascere un figlio. Dal primo novembre questo reparto non esisterà più. Smembrato, spappolato da decisioni politiche che nulla hanno a che vedere con quel diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana all’articolo 32. Il punto nascita dell’ospedale di Agnone, sarà spazzato via, nonostante le promesse, le prese per i fondelli di Michele Iorio e di un sindaco come Gelsomino De Vita che guida la città da due legislature. Un primo cittadino incapace di mantenere un giuramento, come quello delle dimissioni nel caso in cui il Caracciolo sarebbe stato toccato, fatto e sottoscritto dinanzi migliaia di persone. Il punto nascita chiude i battenti malgrado l’insurrezione popolare della gente, della Chiesa scesa in strada per ben due volte con a capo il suo vescovo che pure ha usato parole dure per cercare di evitare questo sfacelo. Il punto nascita sarà trasformato in una Residenza sanitaria per anziani, già ribattezzata “Casa di riposo San Francesco Caracciolo”. Insomma, ironia della sorte, lì dove si nasceva adesso ci si avvicinerà alla morte... IL tutto, come ampiamente anticipato da queste colonne, ufficializzato ieri mattina dal direttore sanitario della Asrem di Isernia, Manfredi Selavaggi che ha incontrato i vari primari della struttura proprio per mettere in chiaro la nuova situazione. Agnone, come accaduto già altre volte, diverrà uno stabilimento, una succursale di Isernia. Dunque, il copione è stato rispettato. E’ tutto riportato nel decreto numero 68 del 24 settembre 2010. Selvaggi, non ha fatto altro che ribadire i freddi numeri che vedranno scendere da 23 posti letto ordinari a 4 (più otto in day surgery) il reparto di Chirurgia; da 18 a 10 in Medicina (più sei in day hospital); da 10 a 4 Ginecologia (più due day-hospital). Zero posti per Pediatria, zero posti per ostetricia, due posti letto in astanteria e il pronto soccorso che passa a punto di primo soccorso (h24) ma che – a quanto pare – non tratterà più i codici rossi. Le jeux son fait, direbbero i cugini d’oltralpe.

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