Università delle Generazioni: ci vuole un piano europeo di nascite ecologiche

L'alto Molise potrebbe diventare un centro pilota

Università delle generazioni
25/12/2015
Associazioni
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Italia e in tante parti d’Europa non piove da parecchie settimane e le città hanno uno smog nocivo assai alto, quasi proibitivo. Che ricadute negative avrà tutto questo inquinamento sui feti e sulle loro mamme? Ci sarebbe un modo per risparmiare queste ricadute nocive? Sono interrogativi cui dovrebbero rispondere gli scienziati e chi ci governa, specialmente i responsabili della nostra salute individuale e collettiva. Sicuramente il mondo si avvia ad avere, specialmente nei grandi centri urbani, aria sempre più inquinata a causa delle industrie, dell'espandersi della popolazione mondiale, dei consumi ma soprattutto dei cambiamenti climatici. Se ne è discusso recentemente pure a Parigi alla Conferenza sul Clima e gli Stati, a maggioranza, hanno sottoscritto un accordo per non fare aumentare la temperatura della nostra atmosfera oltre un grado e mezzo nei prossimi anni, mentre la situazione dell’aria in alcune metropoli (come, ad esempio, Pechino) va sempre più peggiorando. Il pensiero va alle mamme che tengono in grembo una nuova creatura e, quindi, a tutte le generazioni cittadine che nasceranno nel prossimi decenni.

Nell'imminenza del Natale, che è il simbolo della nascita divina e di tutte le altre nascite, l'Università delle Generazioni di Agnone intende lanciare una proposta per arginare il più possibile i danni alle mamme e al figlio che aspettano in grembo. Tale proposta consiste nel varare, a cura dell'Unione Europea, un PENEC - Piano Europeo Nascite ECologiche. Tale progetto dovrebbe consistere nel realizzare dei Centri Nascite Ecologiche in territori incontaminati come ad esempio i parchi nazionali, le riserve della biodiversità del tipo che ci sono in Alto Molise (le MaB protette dall'Unesco) e in tutti gli altri comprensori che un'apposita Commissione di esperti si incaricherà di verificare ed indicare, come, ad esempio, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Secondo Domenico Lanciano, fondatore e responsabile del sodalizio agnonese, l'istituzione di appositi Centri dove far nascere il più ecologicamente possibile i bambini sarà la frontiera del futuro. E di tale esigenza dovrebbero occuparsi i vari Sistemi Sanitari Nazionali non soltanto in Italia e in Europa ma in tutto il mondo, specialmente là dove è più elevato il rischio inquinamento. In pratica, le donne che abbiano appena concepito dovrebbero trascorrere i restanti mesi di gravidanza, con un consistente contributo del Sistema Sanitario Nazionale, in zone non inquinate e far nascere lì il proprio figlio, sotto stretto monitoraggio di un sistema universitario e scientifico che studi i risultati di questo progetto. 

Giù negli anni ottanta alcune coppie ecologiste si sono trasferite per un anno circa dalla Svizzera in Calabria, precisamente nel paese di Badolato (in provincia di Catanzaro), in una zona ecologicamente sana pure perché situata tra il mare Jonio e i boschi delle Serre per concepire e far nascere i propri figli in un microclima favorevole anche perché privo di stress e con prodotti agricoli ancora genuini. Agnone e l'Alto Molise potrebbero candidarsi ad accogliere un Centro Nascite Ecologiche, che faccia parte di una rete europea che, denominata PENEC, si preoccupi di fornire al futuro generazioni di bambini più sani.

Il centro alberghiero-sanitario per gestanti (e loro eventuali coniugi) potrebbe essere localizzato nella struttura ancora incompiuta del nuovo ospedale, sita a quota mille metri in posizione ideale per la pulizia dell'aria, essendo costantemente ventilato. Oppure si potrebbero utilizzare gli hotels già esistenti attorno alle foreste Mab altomolisane e quello posto in Contrada Feudozzo più vicino a San Pietro Avellana ma ricadente nel comune di Castel di Sangro. In particolare, la Domus Area di Bagnoli del Trigno potrebbe avere un coordinamento altomolisano di un simile sistema, essendo già predisposta metodologicamente alle attività salutistiche delle generazioni. Inoltre, per il progetto PENEC potrebbero essere utilizzati i paesi spopolati dell’Appennino e delle Alpi non soltanto italiane. In campo europeo sicuramente ci sono zone montane o ecologiche da poter utilizare.

L'Università delle Generazioni si augura, proprio sotto il Natale, che un simile progetto venga valutato adeguatamente e che l'Alto Molise possa anticipare tutti sui tempi nella realizzazione dei Centri Nascite Ecologiche che saranno il futuro prossimo o remoto del dare alla luce le nove generazioni europee. Il metodo PENEC potrebbe essere adottato anche da altre nazioni nel mondo.

 

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