NOTTURNO DI DONNA - di Annibale Ruccello - regia Enrico Maria Lamanna e con Gino Curcione | Rosaria De Cicco | Andrea De Venuti | Mimmo Esposito | Luigi Iacuzio scene Sergio Tramonti - costumi Teresa Acone - musiche Carlo De Nonno Teatro e Società srl
Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano, attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere.
Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling”; ma mentre Le cinque rose ha come riferimento il cinema di Hitchcok, di Argento, di Polanski, in Notturno domina quello anni ‘70, per intendersi quello di Scorsese e di Kubrik. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino a un catartico finale. L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli: Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione e una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva.
Un progetto in definitiva che segna l’ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli. La mano del regista ha saputo cogliere gli aspetti più significativi di un testo in apparenza drammatico, percorso tuttavia ora da un coacervo di sentimenti contrastanti, ora da una naturale comicità, recuperando peraltro il finale dell’ultima stesura di Notturno, voluto e condiviso dalla madre dell’autore che segue ancora oggi rigorosamente la “vicenda drammaturgica” dell’indimenticabile Annibale.
Inizio spettacolo ore 21,00
Biglietteria Teatro Savoia – Piazza Pepe Campobasso 0874 311565
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