In occasione della "Giornata della memoria" torna in scena, presso il Teatro Italo Argentino di Agnone, il monologo storico "Il Duce ha sempre ragione!" già rappresentato quasi trenta volte, fra il Molise e la Capitale, anche con la partecipazione degli studenti delle scuole: perché "la storia è l'esperienza e la scuola del genere umano" (Arturo Graf). Lo spettacolo, con la regia di Gianni Manusacchio, andrà in scena il 27 gennaio alle ore 21.00
NOTE DI REGIA
“Il Duce ha sempre ragione!” vuole approfondire la natura di un personaggio tragico del nostro passato storico ripercorrendo il ventennio fascista dai prodromi iniziali fino alla caduta del regime. Ci troviamo nella soffitta della reminiscenza in cui i ricordi del protagonista diventano eventi collettivi e le emozioni personali si intrecciano in un unicum storico. Il Fascismo visto dal basso attraverso gli occhi di una famiglia, un dittatore analizzato nei minimi termini: paure e follie comprese. Un’epoca densa di angosce morali e spirituali in cui un uomo paranoico e superstizioso, guida di una nazione, impone al suo popolo molteplici, inutili sacrifici.
L’uomo della provvidenza, secondo Pio XI. Il tutto cucito da una tagliente ironia che rende questa pièce teatrale una frizzante e ardita messa in scena di un tema molto delicato, quello della follia umana alimentata dal potere che distrugge tutto ciò che osserva. E’un testo che si articola su molti piani: dal riso alla commozione, dalla spensieratezza alla riflessione. L’8 settembre del 1943 sembrava fosse il giorno della Liberazione. Da chi? Subito dopo stragi di civili inermi, in un crescendo di inutile ferocia, gettarono l’Italia in un baratro di morte e disperazione. Questo spettacolo è contro chi definisce le camere a gas un dettaglio e i morti civili delle guerre lampo contemporanee come spiacevoli effetti collaterali in un momento storico come quello attuale in cui un’ondata di razzismo dilagante sta attraversando l’Europa. Un’onda xenofoba che ha investito già diversi paesi come Francia, Olanda,Austria, Ungheria, e addirittura la Germania! In Italia invece un senatore della Repubblica ha tentato di far abrogare “l’obsoleta” XII disposizione transitoria della Costituzione Italiana che vieta la ricostituzione del Partito Nazionale Fascista. Concludo queste note di regia con la risposta che uno zio fa a suo nipote nel romanzo “Tu, mio” di Erri De Luca…” cercar risposte dagli altri è come calzarsi al piede una scarpa d’altri, che le risposte uno se le deve dare da sé, su misura.” Auguro ad ognuno di trovare la misura della propria scarpa riflettendo profondamente sulla natura degli eventi. (G. Manusacchio)