Ci sarà anche una delegazione dell’Associazione “Padre Giuseppe Tedeschi Onlus” alla manifestazione che si terrà il 20 maggio a Milano “INSIEME SENZA MURI” a cui hanno aderito l’ANPI, EMERGENCY, il Sindaco di Lampedusa, il Portavoce del Forum del Terzo Settore, Don Virginio Colmegna e una serie di personalità, movimenti e organizzazioni nazionali ed internazionali che hanno sottoscritto l’appello per l’accoglienza umanitaria e l’integrazione sociale dei migranti.
Padre Giuseppe Tedeschi partendo dal Molise diede vita ad una grande esperienza di educazione, assistenza sanitaria, cooperazione e mutualità nel Barrio di Villa Itati alle porte di Buenos Aires accogliendo 40 mila rifugiati, indios, poveri e migranti provenienti dalla Bolivia, dal Paraguay, dal Cile, dal Perù e da altri paesi.
Ma è tutta la storia del Molise che ci parla di emigrazione ed immigrazione con missionari come Padre Antonio Rocco capace di aprire orfanotrofi in Guatemala, San Salvador, Colombia, Angola e Camerun, o figure come Padre Libero Zappone insignito della maggiore onorificenza del Parlamento dello Stato di San Paolo del Brasile per aver operato per 50 anni nelle favelas di Rio De Janeiro e San Paolo.
Sono molteplici le esperienze cristiane e laiche in questa direzione da parte di molisani come Padre Antonio Germano da decenni in Bangladesh o come Pia Fatica di Oratino che per 40 anni si è prodigata nell’offrire assistenza sanitaria alle donne in Camerun.
C’è stato un Molise con decine di migliaia di contadini, braccianti e operai semianalfabeti costretti a cercare un futuro migliore in altri posti del mondo, e c’è un Molise impegnato ad accogliere immigrati e integrarli nelle scuole e nelle proprie comunità.
Senza l’apporto demografico dei migranti l’Italia arretrerebbe verso una società sempre più anziana e meno dinamica, ed il Molise in questo senso è tra i territori più esposti.
Per queste e tante ulteriori ragioni umanitarie, sociali, culturali ed economiche, è importante testimoniare per i valori della pace, dell’inclusione, della tolleranza e della interdipendenza multietnica.
Il Molise non dimentichi mai di essere la terra natale di San Pietro da Morrone, il Papa del “Gran Rifiuto” che con coraggio fece un passo indietro dell’esercizio di un potere temporale lontanissimo dalla testimonianza di vicinanza agli umili, ai poveri e ai bisognosi. I suoi contemporanei, nemmeno quelli più illuminati, compresero il suo gesto ma sul piano storico Celestino V° con una semplicità disarmante riportò la chiesa nelle periferie del suo tempo ribaltando la scala dei valori tra materiali e spiritualità.