Egregio Presidente,
dopo le richieste inviate nelle scorse settimane, Le scrivo attraverso gli organi di informazione per chiedere nuovamente e pubblicamente un Suo intervento, per porre fine allo stillicidio – non trovo altro termine che possa meglio rappresentare lo stato d’animo che pervade non solo la mia persona, ma sono sicuro anche i miei tanti concittadini – rappresentato dalla impossibilità di trovare, finora, una soluzione definitiva al problema della gestione degli impianti di risalita di Monte Capraro e dalle sue piste di sci.
Un problema che ormai si trascina da oltre un anno e mezzo e che sta determinando una tale insicurezza nel nostro tessuto socioeconomico da farne presagire l’imminente implosione.
Signor Presidente, ciò che Le chiedo a nome non solo della comunità capracottese ma anche del tessuto economico che ruota attorno alla nostra località, è un impegno concreto, definitivo, che possa toglierci di dosso quella sorta di insicurezza che ci deriva dal timore, fondato, di non riuscire a vedere aperti i nostri impianti sciistici. Sono due stagioni, infatti, che ci ritroviamo puntualmente a dover fare i conti con l’esiguità dei fondi che possiamo impegnare come amministrazione locale per la messa in sicurezza degli impianti di risalita, delle piste di sci ma soprattutto per la gestione di quella complessa macchina rappresenta dal comprensorio sciistico di Monte Capraro al quale si assomma naturalmente quello di Prato Gentile. Sono due stagioni che soffriamo, ma con grande dignità, perché ci vediamo abbandonati a noi stessi, come fossimo figli di un Dio minore che non meritano la medesima attenzione di quelli evidentemente più fortunati perché considerati unici depositari del saper fare “turismo invernale”. Sono convinto che Lei, signor Presidente, ha a cuore le sorti dell’intera regione, quindi anche di quelle aree come le nostre che, in quest’’ultimo periodo, stanno pagando un prezzo troppo alto ad una “ragion di Stato” che si sta concretizzando in una paurosa razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi essenziali per la sopravvivenza di comunità inevitabilmente marginalizzate.
Le chiedo quindi, signor Presidente, di adoperarsi affinché la nostra comunità, il nostro territorio, la nostra area intera possano ottenere quel minimo di attenzioni che un’istituzione come la Regione deve garantire ai suoi amministrati, specie se questi ultimi sono ancora vogliosi ma soprattutto orgogliosi di poter continuare a vivere in un territorio nel quale, oggettivamente, si fa sempre più fatica a restare.
Signor Presidente, Le chiede di mantenere gli impegni presi al fine di realizzare, con somme assolutamente esigue per le casse regionali, una società di gestione che possa prendere in mano le sorti del comparto “neve” dell’altissimo Molise, per consentire anche a noi, seppur con somme molto più contenute di quelle impegnate per altre località, di poter continuare a guardare al futuro con un minimo di ottimismo. Ci restituisca quella fiducia nelle istituzioni che in questo ultimo frangente sinceramente abbiamo perso.
Chiediamo solo di essere trattati allo stesso modo di Campitello Matese, dove è stata costituita una apposita società di gestione degli impianti a intera partecipazione regionale.
Perché questa discriminazione?
Ma oggi abbiamo una urgenza inderogabile, siamo impossibilitati ad aprire gli impianti di Monte Capraro per carenza di risorse finanziarie necessarie alla gestione.
Per la soluzione del problema, che necessita di un intervento immediato, si potrebbero seguire due strade o affidando a Funivie Molise S.p.A. la gestione dei nostri impianti (richiesta già avanzata alla predetta società) oppure erogando un contributo che dia la possibilità al gestore di coprire le spese di gestione (anche questa richiesta è stata già avanzata alla Regione Molise).
Dopo ai tagli alla sanità, ai trasporti, alle scuole, il Molise Altissimo ha bisogno di essere sostenuto concretamente, non faccia cadere nel nulla questo appello!
Cordialmente Antonio Monaco, Sindaco di Capracotta