Le strade vuote, prive di manifesti, nessun santino circolante. Convegni, incontri, dibattiti, discussioni nemmeno l'ombra. Solo alcune botteghe aperte all'occorrenza che saranno chiuse probabilmente dieci minuti dopo l'elezione del sindaco.
Agnone è uno dei comuni molisani che il 5 giugno va al rinnovo della Giunta e del primo cittadino. Mancano meno di 20 giorni alla scadenza ma, saranno le avverse condizioni meteorologiche di questi giorni, le strade del paese sono particolarmente vuote. La campagna elettorale non si capisce bene in quali luoghi si svolge. Dopo la presentazione dei relativi programmi elettorali online, da parte delle tre liste in corsa per palazzo San Francesco, le uniche iniziative degne di rilievo sono quelle che si leggono su fb. Ogni lista e i singoli candidati, sugli spazi virtuali, propone il proprio altarino in totale autoreferenzialità .
Si avverte dalla lista "Nuovo Sogno Agnonese" una sorta di accomodamento che si basa sulla probabile idea del "ben governato" per cinque anni la cittadina, come se averlo più o meno fatto fosse una gentile concessione fatta ai cittadini e non un dovere di chi aspira a governare paesi e città . Dalle altre liste "Uniti per Agnone" e "Agnone Identità e futuro" non c'è alcun tentativo pubblico e palpabile della lotta per la conquista del comune. Probabilmente i fuochi dovranno ancora arrivare ma la Politica quella vera e non la divisione dei voti per famiglie come si usa nel grande Sud Italia affidandosi ai signori delle tessere, o gli accordi sotto o sopra banco, richiede partecipazione attiva da parte dei cittadini e luoghi pubblici favorendo l'accesso di chiunque e in quest luoghi deputati al confronto i politici hanno l'obbligo di comunicare come e quando s' intende risolvere i problemi sull'inclusione sociale, le illuminazioni nelle contrade agnonesi, il rifacimento delle strade sterrate, l'estensione della raccolta differenziata, le tasse da pagare, l’ incuria del verde pubblico, i progetti per l'occupazione e le imprese e dove i cittadini devono andare a curarsi. La disaffezione alla politica, il non voto, in Italia ha delle serie ragioni!