Ad Agnone il giorno della Liberazione arriva con netto anticipo. Perchè ormai è ufficiale: i cinque dissidenti e i due gruppi di minoranza (Rinnovare e Nuovo Sogno Agnonese) hanno protocollato in mattinata le nove firme (mancava solo quella del consigliere Daniele Saia, assente per motivi di lavoro) che di fatto fanno decadere il Consiglio e mandano a casa il sindaco Gelsomino De Vita da Bagnoli del Trigno. Agnone, dopo sette anni, si libera di un primo cittadino che verrà ricordato soprattutto per la chiusura del punto nascita dell’ospedale San Francesco Caracciolo, per le dimissioni farsa sottoscritte all’indomani dei tagli alla struttura sanitaria ed ancora per quel calo demografico che vede la cittadina essere scesa sotto i seimila abitanti. A nulla è valso l’estremo tentativo delle dimissioni fatte da De Vita nella giornata di sabato scorso per cercare di prendere tempo; a nulla la disperata mossa di avvicinare gli esponenti del centrosinistra ai quali è stato promesso mari e monti nel momento in cui avrebbero deciso di appoggiare la moribonda maggioranza in un ipotetico “governo di salute pubblica”. Al contrario l’ultima mossa conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, l’attaccamento alla poltrona di un sindaco di centrodestra “scaricato” anche dai vertici regionali, i quali, dopo l’incontro avuto giovedì scorso con i cinque dissidenti, non hanno mosso un dito per salvarlo dal tracollo e probabilmente dalla definitiva uscita dalla vita politica locale. Ironia della sorte a sferrare il definitivo gancio e mandare a tappeto De Vita sono stati proprio i tre consiglieri di centrosinistra che dopo la partecipata riunione avuta domenica sera (di cui illustreranno i contenuti nella conferenza stampa di domani, ndr), stamattina alle ore 8,30 si sono presentati in Comune per sottoscrivere al pari di Amedeo Chiantese, Roberto Amicone, Nino Casciano, Giovanni Labbate, Armando Li Quadri, Danilo Di Nucci, Lorenzo Marcovecchio il certificato di morte dell’Amministrazione De Vita. Dunque il maggiore centro del Molise altissimo torna alle elezioni che probabilmente verranno fissate per la fine di maggio. Insomma, Agnone decide di voltare pagina arcistufa di essere presa per i fondelli da false promesse recitate da politicanti che a tutto tengono tranne che al bene della collettività. Merito e onore ai cinque dissidenti che con determinazione e coraggio hanno fatto il primo passo, merito al giovane gruppo di opposizione Rinnovare, merito ai tre esponenti di un centrosinistra che non è caduto nella trappola paventata all’ultima ora dagli adepti dell’ex sindaco. Così da oggi si potrà iniziare a lavorare seriamente ad un progetto unitario per tentare di salvare su un territorio ormai sull’orlo del precipizio, diventato solo meta di saccheggio durante le varie tornate elettorali.