Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dell'avvocato Paolo Porrone in merito alle recenti dimissioni del sindaco di Agnone, Gelsomino De Vita.
"Preg.mo Direttore,
il titolo di cui all'oggetto (Il giorno della liberazione da De Vita) è riferito in particolare all'articolo di Maurizio D'ottavio, pubblicato sul giornale da lei gestito, volto a commentare la situazione politica ad Agnone.
In qualità di agnonese mi sia consentito non solo di dissentire del tutto in fatto ed in diritto da quanto affermato dallo stesso, ma addirittura di manifestare la mia indignazione per quella che rappresenta un'assoluta mistificazione di quella che è la realtà .
Nello specifico, comunque, mi permetto di sottolineare che il Sindaco Dr. De Vita è stato eletto con larghissimo consenso popolare sia la prima che la seconda volta che ha affrontato le urne quale candidato sindaco e che precedentemente era stato eletto, nelle epoche passate ,con copiosa messe di voti sia come consigliere, che come assessore nel tempio tortuoso, ma anche glorioso di quella che fu la democrazia cristiana. E' proprio partendo da tale presupposto che ritengo che a qualcuno (per fortuna una minoranza) non faccia piacere di vedere al potere cittadino un uomo che non ha mai conosciuto una sconfitta a livello elettorale, ma anzi ha mietuto solo vittorie. E' notorio che l'invidia è il più atroce dei mali!
Faccio presente, altresì, che Mino De Vita è stato ed è uno dei medici più accreditati del nostro Molise, che ha raggiunto livelli apicali, quale Primario/Direttore del Laboratorio analisi del nostro Ospedale civile, nonché come Presidente della commissione invalidi civili ed altri incarichi che vanno a comporre un curriculum congruo e ricchissimo, da far rabbrividire!
Non credo, quindi che lo stesso sia attaccato alla poltrona, in quanto non vive di politica (a differenza di altri) , bensì la considera una passione allo stato puro, che nulla toglie e nulla aggiunge al suo status. Così come nemmeno possiamo scaricare su di lui tutte le colpe per i drastici tagli all'ospedale indigeno, che sono, comunque, espressione di una politica di austerità di promanazione nazionale. Preciso, ad ogni modo, che lo scrivente è anche egli firmatario di mozioni a sostegno del nostro nosocomio e che condivide la battaglia di quella parte non politicizzata del comitato cittadino che, in questo momento, cerca di affermare le ragioni del "San Francesco Caracciolo" anche presso consessi giudiziari, ma occorre nell'ambito di questa "bagarre" fare un pò di chiarezza. Mi domando dove fosssero quegli assessori solo ora dimissionari nel momento topico!
Vale a dire che ammesso e non concesso che vi siano responsabilità del Sindaco sicuramente vanno condivise, in particolare con la giunta, estendendole a all'intero consiglio. Nessuno se ne lavi le mani in maniera pilatesca! La verità è un'altra e nasce, purtoppo dalla buona fede del sindaco dimissionario, il quale si è fidato, nel comporre la sua squadra , di fuoriusciti da altre parrocchie, che lo hanno puntualmente tradito e di qualche soggetto inesperto che si è lasciato condizionare dal fumus dell'opposizione, che ha, giustamente, fatto il suo gioco.
Pertanto l'incauto articolista, in maniera sfacciatamente di parte, mente quando sostiene che De Vita è stato scaricato dai vertici regionali del centro-destra, in quanto al medesimo è stata anche proposta una candidatura a consigliere regionale, in vista delle prossime elezioni. Non vi è inoltre alcun "de profundis", in quanto il qualificato medico a maggio si ricandiderà alle elezioni comunali di Agnone, probabilmente, come al solito, riportando l'ennesimo successo.
Allo stesso modo le sue caute dimissioni non hanno nulla di farsesco, se non per definizione di chi è in mala fede e cerca di rappresentare gli interessi di una sparuta minoranza. In questi anni difficili al timone del comune di Agnone De Vita ha cercato di risanare un disastrato bilancio, di fare tutta una serie di cose semplici, quali il miglioramento di strade interpoderali etc.. raggiungendo dei congrui consensi che gli hanno consentito di guadagnare la rielezione. Dovrà essere quindi, la piazza a sfiduciarlo e non un manipolo di politicanti.
Non c'è dubbio che tutto è migliorabile, come ad es. la sfida industriale che ad Agnone, non si capisce perché, putroppo, non ha mai attecchito. Il progetto unitario a cui allude l'improvvisato protettore degli oppressi, per risolvere i problemi dell'Atene del Sannio, sa tanto di ibrida massificazione. Egli, con tono trionfante, ha accolto come liberazione le dimissioni di De Vita. Anche quando i nostri parlamentari L'On. Vecchiarelli ed il sen. Sammartino si ritirarono dalla politica , inopinatamente, qualcuno parlò di liberazione. Oggi c'è solo buio pesto. Meditate gente, meditate. Cordialità "
Avv. Paolo Porrone
Roma- Agnone li 28/02/2011