CAROVILLI. Il Centocinquantesimo festeggiato alla Società Operaia di Carovilli.
Marina Paglione ha ricordato gli eroi e gli avvenimenti molisani
“L’Unità d’Italia non è stato un evento indolore soprattutto per le popolazioni del Sud che nella grande maggioranza hanno subito l’invasione da parte delle truppe garibaldine e piemontesi, e sappiamo che i soldati lasciano sempre una scia di dolore al loro passaggio. All’impresa dei Mille è mancata una seria motivazione sociale, motivazione molto sentita dai “cafoni“ meridionali che erano oppressi da una classe dominante insensibile che li faceva vivere nella miseria e nella fame”.
Questi concetti sono stati brillantemente illustrati dalla Prof.sa Marina Paglione nel corso della rievocazione dei movimenti culturali e degli avvenimenti storici che hanno portato all’Unità d’Italia del 1861. La manifestazione, organizzata per volontà di Antonio Di Falco e del Consiglio della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Carovilli, l’antico sodalizio che quest’anno compirà 124 anni, è stata coordinata dall’insegnante Anna Carano ed ha visto una grande partecipazione della popolazione carovillese e dei paesi vicini.
Marina Paglione ha poi ricordato l’eroismo di Leopoldo Pilla, venafrano, docente all’Università di Pisa, morto a Curtatone mentre guidava i suoi studenti contro gli austriaci, e Francesco De Feo, studente molisano di Mirabello Sannitico, che nella stessa battaglia rimase ferito e successivamente partecipò alla battaglia del Macerone dopo di che fu nominato Intendente di Isernia. Sono state rievocate anche le rivolte contro il nuovo regime avvenute ad Isernia e perfino a Carovilli.
Ma l’aspetto su cui ha posto particolare attenzione la Prof.sa Paglione è stato quello dell’influenza della cultura sullo sviluppo del Risorgimento: il movimento illuministico, con le sue idee di individualismo e libertà, ed il romanticismo, che ne ha corretto in parte i valori, che, attraverso i maggiori esponenti: Vittorio Alfieri, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Giuseppe Giusti, Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, hanno portato alla formulazione di una nuova concezione di nazione e di quattro linee politiche principali: quella centralista repubblicana di Giuseppe Mazzini, quelle federaliste di Vincenzo Gioberti, con a capo il Papa, e di Carlo Cattaneo, con ordinamento repubblicano, e quella centralista monarchica di Camillo Cavour.
Alla conferenza è intervenuto il Presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto, che ha ricordato gli scontri avvenuti a Pettoranello e ad Isernia tra popolazione e truppe regolari sabaude, ma ha anche posto l’accento sul grande progresso sociale, economico e politico avviato dall’Unità d’Italia.
Il Sindaco di Carovilli, Antonio Cinocca, ha tenuto a precisare che la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia rappresenta l’occasione per tutti gli amministratori istituzionali per aumentare il loro impegno a far crescere le realtà che sono chiamati a gestire, ma soprattutto occorre mettere fine al dualismo Nord-Sud.
Il Parroco di Carovilli, Don Mario Fangio, con un pizzico di ironia ha fatto notare che anche i santi meridionali sono meno celebrati, ha poi ricondotto il pensiero alla ricerca di una vera unità di valori, ricordando che quello che unisce gli italiani è l’arte, la storia e la santità. Ed ha concluso, riferendosi alla situazione del Molise, affermando: “non ci costringano ad abbandonare questo territorio!”
Il Preside Franco Capone ha sottolineato il ruolo della scuola pubblica ed il suo grande valore educativo sia per lo sviluppo equilibrato ed unitario del Paese, sia per l’accoglienza di frange sempre più consistenti di emigranti provenienti da altre culture ed altre organizzazioni sociali.
Il Consigliere Provinciale, nonché Socio Onorario della Società Operaia, Antonio Conti, ha tenuto a ricordare che questa ricorrenza ha contribuito a recuperare il concetto di Patria che era stato accantonato dagli Italiani dietro l’influenza di presunte spinte culturali che miravano prevalentemente all’internazionalismo
L’Inno nazionale ha aperto e concluso una bellissima e sentita manifestazione.