Trentino Alto Adige e Lombardia sono le regioni italiane che registrano la densità più alta di punti di accesso a Internet senza fili, gli hotspot. Secondo un'analisi condotta da Enter, operatore di telecomunicazione e progetti digitali del gruppo Y2K, i 5.097 hotspot italiani sono concentrati in Lombardia (26%), Lazio (13,1%), Emilia-Romagna (10,1%), Toscana (8,6%) e Veneto (7,1%). Secondo l'analisi, inoltre, in Trentino Alto Adige esiste un rapporto tra popolazione residente e punti di accesso wi-fi a internet di 1 ogni 6.387 residenti. A seguire Lombardia (1/7.399 residenti), Lazio (1/8.480 abitanti), Emilia-Romagna (1 hotspot ogni 8.486 abitanti). Non molto diversa la situazione in Toscana, (1/8.516 abitanti) e Valle D'Aosta (1/8.524 abitanti). Le situazioni più carenti la Basilicata e il Molise con una densità di, rispettivamente, 1/49mila abitanti e 1/46mila residenti. Abbastanza indietro la Puglia, terzultima con un accesso wi-fi ogni 36 mila abitanti circa. E le altre regioni del Sud: Calabria (1/24.504 abitanti), Sardegna (1/21.170 abitanti) e Campania (1/20.225 abitanti). Peggiore regione del Nord Italia è il Piemonte con un hotspot ogni 18.682 abitanti. Migliore regione meridionale la Sicilia con rapporto di 1 punto accesso wi-fi alla rete ogni 17.883 residenti. «L'analisi della diffusione di wireless pubblico fotografa un Paese fortemente penalizzato dal gap infrastrutturale - dice Nicola Sciumè, ad di Enter -. Molte regioni a vocazione turistica non hanno ancora colto le potenzialità di una connessione diffusa, mentre le aree con più hotspot pubblici sono ancora lontane dai numeri fatti registrare all'estero». Dal confronto con il resto del mondo, l'Italia si piazza al quattordicesimo posto, con duemila punti di accesso in meno della Turchia (10 posto) e 1.300 di Taiwan (11 posto). La graduatoria mondiale è dominata dal Regno Unito con quasi 113 mila punti di acceso wi-fi a internet.