CASTIGLIONE MESSER MARINO - L'attesa motivazione ufficiale è arrivata. Un futuro migliore per Castiglione, collegata al candidato sindaco e primo cittadino uscente Massimo Mastrangelo (Pdl), è stata esclusa per alcune irregolarità riscontrate relativamente alla sottoscrizione degli elettori presentatori della lista. Confermata dunque la versione fornita dall’attuale vicesindaco Giovanni Liberatore. Oltre alla questione del simbolo della lista non incollato sulla scheda per la raccolta delle firme dei sottoscrittori, come già spiegato dallo stesso Liberatore, si sono riscontrate anomalie relativamente alle modalità stesse della raccolta delle firme. «Ci hanno contestato il fatto che accanto ad alcuni nominativi di chi ha sottoscritto la lista non abbiamo inserito la dicitura “conoscenza personale”», spiega il vicesindaco. Il pubblico ufficiale, il sindaco o un consigliere autorizzato, che ha raccolto ed autenticato le firme, avrebbe dovuto inserire gli estremi del documento di identità del sottoscrittore o, in alternativa, la dicitura «conoscenza diretta». Una pratica utilizzata anche dai componenti dei seggi elettorali durante la fase di voto per l’identificazione degli elettori che si recano alle urne. Una disattenzione, dunque, una leggerezza che è costata cara alla lista che si colloca in linea di continuità con l’attuale esperienza amministrativa. Ciò che appare strano è che persone esperte di tali questioni, quali i componenti della squadra di Mastrangelo, abbiano commesso un errore così grossolano e banale. La questione anima, come è ovvio, il dibattito politico in paese e molti ipotizzano il dolo, cioè che i candidati abbiano compiuto volontariamente delle irregolarità al fine di far escludere la propria lista. Pare, infatti, che la genesi di Un futuro migliore per Castiglione sia stata abbastanza complessa e problematica. Qualcuno degli attuali amministratori, sembra addirittura lo stesso primo cittadino, avrebbe anche fatto volentieri a meno di presentare una lista. Voci che sembrerebbero confermate dall’atteggiamento dell’assessore in carica e candidato Antonio Nozzi, il quale, alla domanda sul probabile ricorso avverso l’esclusione della lista, ha risposto: «Il mio parere personale è di non fare ricorso e lasciare che una sola lista, quella del centrosinistra, prenda parte alle elezioni». A fugare i dubbi, invece, è il vicesindaco Liberatore: «Di voci ne sono circolate tante, ma non tutte corrispondono a quanto è accaduto. Ora il problema non è come sia nata la lista, ma che è stata esclusa. In merito al probabile ricorso, che dovremmo presentare entro venerdì, posso dire che abbiamo incaricato dei legali di fiducia che stanno vagliando l’opportunità di un’azione in tal senso. Mi sembra paradossale che una lista, tra l’altro di amministratori uscenti, non trovi i venticinque firmatari che occorrono per la presentazione. Bastano solo i parenti dei candidati ed il gioco è fatto. Quindi non abbiamo avuto problemi di questo tipo, è evidente. Però in sede di commissione elettorale a Vasto queste valutazioni non hanno alcun valore, si attengono alle prescrizioni di legge. Ci hanno fischiato un rigore. Ne prendiamo atto, abbiamo sbagliato e se è possibile dobbiamo rimediare». Nel caso in cui Uniti per Castiglione rimanesse l’unica lista in campo, per la validità delle elezioni sarebbe necessario raggiungere il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto. Il rischio concreto, in caso di elezioni non valide, è il commissariamento. Un’ipotesi che non spaventa affatto l’assessore Nozzi, che chiosa: «Non sarebbe affatto un problema».