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8 marzo- Politiche di genere e conciliazione vita-lavoro : Intervista a  Linda Marcovecchio, vicesindaco di Agnone(IS)

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Nella foto copertina, la seconda da destra, la vicesindaco del Comune di Agnone Linda Marcovecchio, le consigliere Annalisa Melloni, Annalisa Cellilli, l'assessore alle Politiche sociali Giovanna Gigliozzi 

 

L’otto marzo, quest’anno,  la Giornata mondiale della donna,si celebra attraverso uno sciopero globale organizzato dalle donne di oltre 40 paesi, contro  la violenza maschile in tutte le sue forme

Le Nazioni Unite definiscono la violenza  come “ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse minacce, coercizione o privazione arbitraria della libertà che avvenga nella vita pubblica o privata” Perciò la violenza si può articolare in molteplici forme e può aggredire ogni campo dell'esistenza di una donna: dal lavoro, alla salute sessuale e riproduttiva, l’aspetto economico,l’annientamento fisico e psicologico

 L’Onu ha ammonito l’Italia per non avere fatto abbastanza per ridurre la violenza di genere. Bene le leggi per contrastare il fenomeno ma la prevenzione passa attraverso l’affermazione dei diritti delle donne, tramite investimenti, a partire dall’educazione di genere nelle scuole , più uguaglianza nel mercato del lavoro,pari opportunità

A tal proposito Altomolise.net ha voluto intervistare una donna, moglie, madre di tre figli, insegnante, impegnata  politicamente e nelle istituzioni Riveste un ruolo di rilievo e di  front line presso il Comune di Agnone, è la vicesindaco, la dottoressa Linda Marcovecchio

 A lei ci siamo rivolti per chiedere come e quali politiche di genere le amministrazioni possono e devono mettere in atto  affinchè i diritti delle donne siano realmente esigibili

 

 

Vicesindaco ,innanzitutto auguri a lei e a tutte le donne per l'8 Marzo, Giornata Internazionale della donna , a proposito di donne e diritti , secondo lei, qual'è il quadro della condizione femminile in Italia oggi ?

Se guardiamo al passato, ci accorgiamo senza dubbio che la condizione femminile italiana ha subito forti cambiamenti. Una conquista crescente di autonomia e di ruoli, in cui la donna può affermare la sua persona ed esprimere le sue capacità ed intelligenza, creatività ed innovazione. Un cambiamento di ruolo sociale e culturale, conquistato attraverso la lunga marcia nel campo dell’istruzione che vede le donne riscattarsi, sorpassando gli uomini in tutti gli ordini di studio; in Italia non possiamo dimenticare l’importante ruolo avuto in questo processo dai movimenti del ’68, del femminismo, dei referendum sul divorzio e sull’aborto. Una conquista sudata di diritti e di ruolo, che ha infranto molte barriere, nel mondo familiare, del lavoro e dei costumi, utilizzando soprattutto lo strumento della formazione culturale. Una conquista che purtroppo fa emergere una stridente contraddizione poiché non è stata accompagnata in pieno da una totale forma di rispetto per l’immagine della donna, come testimoniato dalle efferatezze del “femminicidio”. Un fenomeno che, a mio parere, esprime uno status maschile frustrato, non in grado di accettare il ruolo paritetico della donna, forse impaurito dalla forza e dalla determinazione dell’identità femminile odierna.

 

 Bene le leggi  sulle pari opportunità, le conquiste storiche e i diritti acquisiti, ma secondo lei, la promozione di una "cultura di genere" è perseguita in maniera omogenea tra  le diverse aree geografiche del nostro paese?

Oggi la “forbice” dell’immagine e del ruolo della donna tra nord e sud Italia si è notevolmente ristretta rispetto al passato, in relazione ai cambiamenti prima richiamati. I dati relativi al grado di occupazione delle donne in Italia, rilevano una forte disomogeneità geografica. Il tasso di occupazione femminile al sud non ha mostrato nell’ultimo decennio un incremento significativo al contrario di quanto emerge per il nord e il centro Italia. Questo riscontro lascia riflettere e induce a cercare le ragioni di tale discrepanza. Se questo dato è espressione di una diversa promozione di genere, non è certo dalla scuola che deriva ma, probabilmente, da un retaggio socio-culturale locale che relega la donna maggiormente nella cura della famiglia, a discapito di percorsi di studio più avanzati che potrebbero facilitare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, anche con ruoli decisionali.


 Nella regione Molise, nel nostro territorio l’Alto Molise, sono in via di superamento gli stereotipi culturali sessisti che causano diseguaglianze tra donne e uomini?

Sicuramente, in senso globale, sono alquanto superati. Osservando la nostra realtà, agnonese e altomolisana, rilevo un mondo femminile variegato in cui, per la maggior parte, il denominatore comune è “determinazione”. Un fattore fondamentale per sostenere, a livello sociale diffuso, l’intraprendenza nel coltivare una passione nello studio, a costruirsi una propria autonomia lavorativa che purtroppo, spesso, porta le nostre intelligenze ad emigrare al di fuori dei confini regionali.


Pensa che in politica e nei partiti politici, le donne hanno le stesse opportunità degli uomini?

Il principio giuridico delle pari opportunità è un obiettivo verso il quale la nostra società tende a convergere promuovendo la presenza femminile nei vari contesti socio-culturali-economici e politici, scevri da qualsiasi forma di discriminazione di genere. Lo scenario politico europeo e nazionale è ricco di intelligenze politiche femminili. Anche il recente consiglio comunale di Agnone si è arricchito di presenze femminili grazie alla legge 2015 del 2012 che ha introdotto una disposizione volta a riequilibrare la parità di genere. Tutti possiamo rilevare che le nuove tecnologie facilitano la visibilità della voce e della presenza femminile in politica anche grazie ai social-network, che divengono una cassa di risonanza e di promozione della donna, imponendola all’attenzione dei contesti partitici ancora a forte impronta maschile. L’impegno politico non può essere, ovviamente, privo di contenuti sostanziali per risultare credibili al fine di conquistare il consenso del voto di fiducia e lavorare per agire nel sociale, costruire opportunità di crescita territoriale, sviluppare progettualità e ricercare risorse per realizzarla.

 

Quali le politiche di genere messe in atto o in programma dalla vostra amministrazione?

Le politiche di genere rappresentano una finalità di azione della nostra amministrazione, già forte della presenza di quattro donne. Nei prossimi mesi daremo attuazione ad alcuni incontri tematici, coadiuvati dal Gruppo Politico “Insieme per Agnone”, che ci permetteranno di dialogare con le varie fasce d’età femminili e comprenderne le esigenze che possono essere soddisfatte attraverso una più incisiva azione amministrativa. Lavorare per favorire un cambiamento del modello di genere per favorire la più ampia partecipazione femminile a tutte le iniziative che possono caratterizzare la nostra realtà sociale, lavorativa e politica. Una politica di genere di successo deve tradursi in un’azione culturale, che abbatta pregiudizi ostativi all’affermazione delle competenze femminili e idee che possono rappresentare semi di violenza in un contesto sociale in mutazione dove la differenza di genere deve essere una consapevolezza e una capacità di valorizzare le diversità.


Pensate di migliorare le condizioni della nostra cittadina  ponendo attenzione ai tempi di vita, orari, mezzi di spostamento, rete di servizi a supporto alla famiglia, luoghi e spazi per le donne?

È un nostro obiettivo primario quello di ricercare soluzioni percorribili per migliorare le condizioni della cittadinanza in merito agli aspetti richiamati nella domanda. Risultati significativi di ottimizzazione sono stati già ottenuti per alcuni orari dei mezzi di spostamento. L’impegno e l’attenzione su tali questioni è quotidiano. E’ già esistente uno spazio per le donne “ricamatrici” e continueremo a dare ascolto a tutte le richieste esaudibili, compatibilmente con le risorse comunali.



Avete previsto strumenti di promozione di azioni a tutela dei diritti delle donne immigrate?

Le donne immigrate accolte con il Progetto SPRAR e nel CAT rientrano nel campo di osservazione e di tutela svolto dalle figure esperte per le problematiche sociali, operanti nella struttura comunale dell’Ambito. Questa sinergia rappresenta ad oggi lo strumento basilare di azione che, in base alle diverse necessità che insorgono, ricerca la soluzione d’intervento idonea, nel rispetto del principio di attuazione dei diritti delle donne immigrate.

 

Come secondo lei nella nostra realtà si possono valorizzare le competenze femminili nei campi della vita sociale?

La valorizzazione delle competenze femminili nella nostra realtà sociale ritengo debba basarsi su alcune questioni. Prevenire e compensare situazioni di svantaggio per consentire alla donna di conciliare vita professionale e personale, intesa soprattutto come responsabilità e desiderio nella cura della casa e della famiglia. Non a caso la scuola rappresenta uno dei luoghi di lavoro in cui prevale la presenza femminile. In senso globale, le statistiche indicano che sono ancora poche le donne che riescono a svolgere importanti carriere aziendali e questo è la dimostrazione che il cammino per la parità di genere, in senso ampio, è ancora lungo, complesso e articolato, alla ricerca degli ostacoli e delle soluzioni che la politica è chiamata a trovare. 


Come lei dottoressa Marcovecchio concilia i suoi tempi di vita?

Io mi considero oggi fortunata a poter svolgere diverse attività lavorative conciliando i vari impegni con la mia vita personale. Sono mamma di figli ormai grandi e le circostanze familiari mi consentono di avere tempo sufficiente da dedicare ai miei interessi. Certamente ci sono spazi che al momento sacrifico e trascuro ma questo non mi angoscia quanto le difficoltà e il dispiacere provato negli anni in cui dovevo conciliare i figli piccoli con gli impegni di lavoro. La vita, però, è fatta di fasi che penso vanno coltivate, ognuna per quello che offre e per quello in cui crediamo. 

 Grazie al vicesindaco di Agnone(Is) e auguri di buon lavoro! 

 

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