"Il governo ha stanziato 4 miliardi e mezzo per la riduzione delle perdite dalla rete idrica. Nella legge di bilancio inoltre c'è un piano contro la siccità , per valorizzare l'accumulo in 2000 bacini di piccole e medie dimensioni". Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni nel corso del convegno al Campidoglio a Roma "I grandi fiumi del mondo si incontrano".
"Tuttora la scarsità d'acqua è una delle grandi questioni ambientali globali. Tuttora 800 milioni di persone non hanno nel mondo accesso all'acqua potabile. Poi ci sono problemi che negli ultimi 30 anni sono andati emergendo, quelli determinati dall'impatto dei cambiamenti climatici e dalle conseguenze che questi hanno sui rischi di tensioni e guerre e sui fenomeni migratori" ha rilevato il premier Gentiloni. "Parliamo spesso dei flussi migratori che arrivano nel nostro continente - ha proseguito - ma non dimentichiamo che queste dinamiche ambientali che riguardano laghi e fiumi, producono enormi flussi migratori interni. Ricordiamo il lago Ciad in Africa, dove la crisi si calcola abbia provocato 2 milioni e mezzo di sfollati. Ci sono perfino delle relazioni evidenti fra la crisi idrica del lago Ciad e le minacce terroristiche, fra quella crisi ambientale e l'emergere di Boko Haram in quella zona. L'Italia ha dato un contributo per il risanamento del lago Ciad, 10 milioni in due anni".
Sulla lotta al cambiamento climatico, ha detto Gentiloni, "c'è una espressione usata da papa Francesco, globalizzazione della responsabilità . Condividiamo una responsabilità se vogliamo affrontare problemi di queste dimensioni. Questa responsabilità comune si traduce innanzitutto nella difesa e nell'attuazione degli Accordi di Parigi sul clima". "Sappiamo che sono degli accordi la cui conclusione non è di per sé risolutiva - ha osservato -. Dobbiamo essere consapevoli che questi accordi sono importantissimi, non bisogna certamente fare passi indietro da lì. Ci auguriamo che i nostri amici americani tornino sulle loro decisioni. Ma sappiamo anche che non è sufficiente aver preso quelle decisioni. Gli Accordi di Parigi necessitano di una continua attività di attuazione, per consentire in particolare ai paesi meno sviluppati di fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico, con l'impegno anche finanziario dell'insieme della comunità internazionale. Questo impegno deve verificarsi e confermarsi anno dopo anno".
Galletti, i fiumi sono il sistema nervoso dell'ambiente
'"I grandi fiumi sono il 'sistema nervoso' dell'ambiente, la rete di distribuzione della risorsa naturale più preziosa, l'acqua dolce, di cui i grandi laghi sono il serbatoio collettivo dell'umanità . Con questo summit noi intendiamo dare voce e spazio internazionale a chi gestisce e protegge questo sistema, vitale per l'umanità ". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, aprendo a Roma il convegno internazionale "I grandi fiumi del mondo si incontrano".
"Una rete tanto più importante quando più difficili sono le condizioni socio-economiche dei Paesi che questi corsi d'acqua attraversano - ha aggiunto Galletti -. In molte aree del pianeta i fiumi sono la più importante risorsa naturale strategica; il loro impoverimento può avere effetti disastrosi ed innescare conseguenze a catena sia sull'ambiente che in ambito socio-economico". "Per questo è importante - ha concluso Galletti - che da un lato i grandi fiumi facciano sentire la propria voce e mettano in comune esperienze, proposte e buone pratiche e che dall'altro le sedi decisionali internazionali pongano la salvaguardia dei fiumi come priorità strategica, implementando e rafforzando l'attenzione per la risorsa acqua avviata nell'ambito dell'intesa di Parigi".
"In Italia viviamo entrambi i lati della medaglia dei cambiamenti climatici: da un lato la siccità dall'altro le alluvioni" ha aggiunto il ministro dell'Ambiente: "Da un lato abbiamo la siccità che ha proprio nei fiumi la sua cartina tornasole più evidente, con l'abbassamento dei livelli e delle portate e le enormi problematiche che si innescano per l'agricoltura oltre che per la sopravvivenza stessa degli ecosistemi". Dall'altro lato, ha osservato, "il nostro Paese è colpito sempre più spesso da alluvioni, inondazioni che innescano frane e disastri nei centri urbani, inadeguati a reggere la pressione delle 'bombe d'acqua'". "Quello che accade in Italia si ripropone su scala crescente nei bacini dei grandi fiumi - ha rilevato ancora - territori sempre più vasti, a causa dell'innalzamento delle temperature e della conseguente desertificazione, non riescono più ad offrire alle popolazioni la possibilità di sostentamento che nei Paesi più poveri viene dall'uso della terra e dalle risorse anche alimentari che la terra può offrire". La conseguenza, "oltre ad una grave perdita di biodiversità - ha fatto presente Galletti - sono le migrazioni sempre più massicce, soprattutto da alcune aree del continente africano che rischiano di diventare inadatte agli insediamenti umani. I grandi fiumi sono gli avamposti di questa battaglia in cui la disponibilità di acqua dolce per i consumi umani e per l'agricoltura è la posta in gioco in un Pianeta che dal 1950 ad oggi ha triplicato i suoi abitanti e i suoi bisogni alimentari".
"Mercoledì 25 ottobre - ha annunciato Galletti - presenteremo l'alleanza delle imprese italiane che lavorano nel settore idrico impegnate non solo a fare business, ma a inserire nella gestione dei propri piani industriali e buone pratiche e soprattutto fare una politica comune, aiutando così anche il ministero dell'Ambiente, il governo e gli enti locali".
Papa, per acqua e clima serve cultura della cura
Per salvaguardare la risorsa acqua e combattere il riscaldamento globale, c'è "bisogno di un approccio sempre più integrato, in vista della promozione dello sviluppo e la diffusione di una cultura della cura". Lo ha scritto papa Francesco in un messaggio letto stamani dal segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, in apertura del convegno "I grandi fiumi del mondo si incontrano". Il papa ha fatto ai congressisti gli "auguri per i lavori volti a individuare le vie attraverso le quali il dono prezioso dell'acqua sia preservato per il futuro dell'umanità ". Ha espresso loro l'auspicio che "il vostro impegno congiunto per sensibilizzare le coscienze della comunità internazionale circa i problemi urgenti dei bacini fluviali più importanti al mondo, non solo porti a soluzioni pratiche, ma evidenzi anche il bisogno di un approccio sempre più integrato, in vista della promozione dello sviluppo e la diffusione di una cultura della cura". Papa Francesco, conclude il messaggio, "confida che la minaccia posta dal cambiamento climatico ai nostri fratelli e sorelle dei paesi più vulnerabili possa trovare risposte tempestive ed efficaci".
Raggi, agire uniti con rapidità e decisione
"Siamo felici di accogliere questa iniziativa e lo facciamo con l'interesse dovuto verso quella che noi speriamo sia una nuova visione di cooperazione internazionale, convinti come siamo, che di fronte ai violenti eventi climatici, cui assistiamo sempre più di frequente, si avverta sempre più la necessità di agire con rapidità e decisione" ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi aggiungendo che "c'è la necessità di agire uniti con la creazione di un sistema all'interno di una visione condivisa, che generi in tempi brevi azioni altrettanto condivise".
"Le città - ha proseguito - devono essere al centro del dibattito sui cambiamenti climatici, di cui sono chiamate ad affrontare le conseguenze, spesso davvero tragiche. Inondazioni, siccità , tempeste sono problemi che le città vivono con gravi danni alle infrastrutture, alla popolazione e alle attività sociali ed economiche. La sfida è grande ed è una sfida che riguarda tutti e che per questo ci deve accomunare in strategie sistemiche - ha osservato Raggi - ed è proprio la prospettiva di una grande sfida e di grandi idee capaci di sostenerla e di vedere attuate azioni proficue, che oggi siamo qui riuniti a Roma".