Ai tempi della famigerata prima repubblica la D.C, la grande balena bianca della politica italiana , era abituata a finanziare le opere pubbliche a ridosso della tornata elettorale ed inviare bollettini di vittoria. Evidentemente tale sistema non è passato mai di moda, soprattutto se ad amministrare gli enti pubblici sono i degni eredi di quel sistema.
E cosi nel leggere l’albo pretorio regionale si scopre che il Comune di Trivento è destinatario di una somma di 200.000,00 euro, chiesta in data 29 dicembre 2017 ed ottenuta il 31 dicembre 2017, ossia dopo appena solo un giorno, per l’adeguamento sismico della casa comunale di via Torretta, mentre non meno fortunata è la diocesi di Trivento che si è vista attribuire 100.000,00 euro per la messa in sicurezza del muro del giardino del palazzo vescovile. Peccato che nessun finanziamento, neanche tampone, è stato previsto ancora per la contrada Penna, ormai quasi isolata per l’impercorribilità della strada. E’ proprio del 4 gennaio 2018 una strana ordinanza provinciale che prevede il transito sulla strada che conduce nella contrada di Penna ai conducenti preventivamente autorizzati dalla Provincia di Campobasso con una velocità massima di 30 Km orari.
Se durante la notte qualcuno si sentisse male e dovesse raggiungere la strutture mediche a gran velocità morirebbe per strada. Bisognerebbe solo leggere l’ordinanza per comprendere a che punto siamo arrivati a Trivento. Altro che manifesto propagandistico affisso in questi giorni per Trivento dagli amministratori in carica per propagandare il nulla. Comunque, non c’è che dire, la presenza degli amministratori, accorsi al raduno propagandistico regionale aveva già prodotto i suoi frutti. E’ proprio un vero miracolo, per i tempi che corrono, vedere una richiesta di fondi concessa nel giro di 24 ore. In contrada Penna invece i cittadini dal 2015 attendono i soldi per la percorribilità.
Di solito per concessioni di fondi si attende anche per diversi anni. Magari, se anche nel settore sanitario, si riscontrasse tanta celerità, al contrario a Trivento, da oltre dieci anni, si assiste ad un immobilismo totale nella completamento dei lavori del poliambulatorio il cui corpo aggiunto alla struttura esistente rappresenta un vero catafalco. Spiace che gli interventi individuati e richiesti ,probabilmente da un soggetto altamente disinteressato, porteranno benefici ai soliti noti. Per la casa comunale di via Torretta occorre fare un po’ di cronologia contabile. Negli anni 80 l’edificio ha già visto lavori di ristrutturazione per importi considerevoli tanto che proprio qualche mese fa il Comune ha estinto il mutuo contratto a suo tempo per un importo di 413.165,52 euro.
Nel 2013 altri 300.000,00 euro sono stati spesi sull’immobile di via torretta per l’adeguamento sismico. Oggi si spendono altri 200.000,00 euro per rendere agibile l’edificio. Di fronte a quasi un milione di euro spesi e da spendere c’è da chiedersi se il gioco vale la candela. Non era meglio spendere i successivi 500.000,00 euro completando i lavori dell’edificio polifunzionale di via Marconi per avere una sede comunale adeguata alle esigenze di oggi?
L’edificio di via Torretta, una volta completato, così come strutturato, potrà contenere tutti gli uffici oppure resterà quello stesso edificio di una volta inadeguato alle esigenza di raggruppare tutti gli uffici in un unico stabile ? Il sindaco che accusa gli amministratori del passato per non aver costruito una sede comunale degna di tale nome, dovrebbe ben riflettere su quello che sta facendo oggi.
Al termine di tali lavori certamente la collettività avrà pochi benefici, dovendo sempre peregrinare a piedi in più sedi per il disbrigo delle pratiche, mentre pochi si strofineranno le mani per la manna elettorale caduta dal cielo. Ma ormai è ben nota la filosofia delle opere pubbliche a Trivento: non si spendono i soldi per fare le opere pubbliche, ma si fanno le opere solo per spendere i soldi, con il risultato finale che molte di esse restano inutilizzate.
Per gli altri 100.000,00 euro concessi alla diocesi di Trivento per la messa in sicurezza del muro pericolante del giardino del Palazzo vescovile, c’è da dire, come per la strada di Penna, che per i pilastri dell’impalcato di via Torretta, che da oltre un decennio rappresentano un vero pericolo per la pubblica incolumità per le numerose crepe che presentano, mai la Regione in questi anni si è sognata di concedere un euro per la loro messa in sicurezza, nonostante ci fosse pure un’ordinanza degli organi preposti. E quindi anche il finanziamento in questione rientra tra i miracoli impossibile delle elezioni. Di solito si crede che sant’Antonio sia il santo dei miracoli impossibili; il processo di rinnovamento odierno della politica ha modificato anche tale credenza : oggi è san Paolo.
Chi sa quale contropartita è prevista per ripagare tanta liberalità nella concessione fulminea di somme, ma non vorremmo vedere qualche gioiello della consorteria in esposizione nelle prossime elezioni regionali.
Tullio Farina capogruppo di “ Trivento che vorrei”