Comunichiamo agli elettori di Trivento la nostra dichiarazione di voto sull’approvazione del bilancio di previsione 2018
Dichiarazione di voto sul bilancio di previsione 2018
Prima di entrare nel vivo dei dati del bilancio occorre fare alcune considerazioni sul parere reso dal revisore dei conti in data 9 /2/2018.
Orbene il revisore dei conti a pag. 4 della sua relazione afferma che in data 8/2/2018 ha ricevuto lo schema di bilancio approvato dalla giunta in data 7/2/2018 con delibera n 37, completo degli allegati obbligatori allegati quali le deliberazioni con le quali sono state determinate le tariffe, le aliquote e le eventuali maggiori detrazioni ............. necessari per l’espressione del parere”
Si dà il caso invece che la delibera di approvazione dello schema del bilancio di previsione 2018-2020 sia la numero 39 dell’8/2/2018 pubblicata solo in data 22/2/ 2018 e tutte le altre deliberazioni sulle tariffe e sulle aliquote siano dello stesso giorno e pubblicate sempre il 22/2/2018
Alla luce di quanto scritto, non da altri ma dallo stesso revisore, resta difficile come sia stato possibile rendere il parere senza la presenza effettiva degli atti a meno che l’organo di revisione monocratico non fosse dotato di una sfera magica idonea per la lettura di ciò che non c’era. Né tanto meno si può obiettare che il revisore fosse in possesso delle sole proposte di delibera in quanto egli stesso parla chiaramente di delibere come atti obbligatori trasmessi.
Sempre nella stessa relazione il revisore a pag. 5 afferma testualmente “ Dalle comunicazioni ricevute non risultano debiti fuori bilancio da riconoscere e finanziare.
Anche su questa espressione si dà lo strano caso che proprio nell’odierna seduta consiliare, dopo l’approvazione del bilancio, è stato iscritto all’o.d.g. un riconoscimento con pagamento di un debito fuori bilancio
A questo punto ci sembra che 2+2 non fanno 4. C’è più di qualcosa che non va per cui vorremmo spiegazioni e delucidazioni opportune ed esaustive.
Per quanto ci riguarda il parere va rimesso di nuovo al revisore per la rettifica di eventuali imprecisioni dovute a possibili distrazioni
Entrando poi nel merito del bilancio di previsione 2018 si fa presente che anche quest’anno nessun emendamento è stato presentato dalla minoranza, non per mancanza di proposte, di idee o di spirito collaborativo , ma per la presa d’ atto che questa maggioranza è incapace di confrontarsi , di dialogare ed accettare eventuali proposte altrui, ma è tutta chiusa nel suo fortino a difendere l’indifendibile Non alberga in essa la cultura di considerare che il Comune è la casa di tutti e non del signore rinascimentale che ha deciso di albergare in un palazzo storico. Il motto elettorale adottato del Paese in comune è solo un’etichetta, non la realtà. Basti dire che per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione e la richiesta di spazi finanziari mai un parere preventivo ci è stato chiesto. Siamo stati messi sempre di fronte alle scelte fatte
Anche nel bilancio di previsione 2018 in materia di riduzione delle imposte non si registra nulla di sostanziale, solo la riduzione dello 0,1 sull’aliquota IRPEF, che passa quindi allo 0,3 , subito però compensata dall’aumento delle tariffe della TARI. Si sente e si vede ancora nel bilancio 2018 lo spirito e la mano del commissario prefettizio, costretto suo malgrado per l’evidente dissesto finanziario, a calcare la mano per raggranellare le somme necessarie
Pertanto mentre le aliquote sono leggermente diminuite , grazie anche alla nostra continua insistenza, tutte le tariffe comunali sui servizi sono rimaste identiche a quelle del 2017, che a loro volta, erano identiche a quelle del 2016 e queste ultima a quelle del 2015 e del 2014. In buona sostanza c’è stato, per volontà politica, un mero “copia e incolla” di tutte le delibere di giunta relative alle determinazione di tasse e balzelli. Addirittura sul servizio delle lampade votive la copertura dei contribuenti è del 138%, molto più del dovuto. Ma sia sa che i defunti non votano
Sui servizi scolastici si deve registrare ancora una copertura del quasi 50% ( 49,85%) sul servizio mensa a fronte di un minimo del 36% previsto per legge, mentre sul servizio del trasporto scolastico, pur non rientrando tra i servizi a domanda individuale, continua a permanere il balzello del trasporto scolastico
Sui servizi a domanda individuale c’è da segnalare come la percentuale di essi è del 59,80%, di molto superiore al minimo del 36% previsto dalla legge, ma mentre per i servizi di mensa scolastica la compartecipazione, come già detto, è del 49,85% e per le lampade votive è del 138,06%, per l’utilizzo degli impianti sportivi essa arriva al 18,18%. Grandissimo esempio di giustizia sociale. E sempre nell’ottica della giustizia sociale non si comprende il perché si debba concedere gratuitamente gli impianti sportivi a tutte le associazioni e parrocchie, così come deliberato con l’atto giuntale n 28 dell’8/2/2018 per poi far pagare le spese di trasporto per la scuola dell’obbligo. In tal senso si chiede di far conoscere le spese di gestione degli impianti sportivi e dell’edificio polifunzionale di via Marconi.
Relativamente al programma triennale delle opere pubbliche, nel rimandare a quanto già dichiarato in fase della sua discussione non si può non rimarcare il fatto che esso non è ispirato a criteri di priorità negli interventi se solo si tiene presente che sull’area di via Acquasantianni, tra le somme già spese e quelle da spendere, si arriverà ad un costo complessivo di intervento di euro 859.000,00 e che su una strada che servirà solo qualche famiglia è prevista una somma di intervento di 260.000,00. Che dire poi dell’intervento di 963.000,00 euro previsto per l’ampliamento della scuola media, quando lo stesso sindaco per giustificare maldestramente il declino demografico della scuola di Trivento parla di crescite a zero. ? L’ampliamento a che servirebbe? Per altri incarichi e per altre ditte ?
Sul piano delle alienazioni dei beni comunali abbiamo già espresso le nostre valutazioni sul punto specifico ad esso
Tante altre osservazioni sulle entrate e sulle uscite si potrebbero fare su un bilancio che di direttive programmatorie e politiche ha ben poco e che vede la luce solo grazie allo sforzo della responsabile di settore che in qualche modo tenta di supplire al vuoto politico
Ma poi a che cosa servirebbero se la controparte politica è in tutte altre faccende affaccendata tanto da non dare nessun segnale della sua presenza.
Perciò caliamo il sipario sull’ultimo o penultimo bilancio di previsione di una maggioranza che non vede, ne sente ne parla, sebbene continuamente sollecitata a farlo. Ci sarebbe piaciuto almeno una volta astenerci o votare a favore, ma non lo avete consentito. Confermiamo il nostro voto CONTRARIO al bilancio di previsione 2018 con la speranza che questa volta le variazioni di bilancio non superino le due cifre a conferma di quanta superficialità ci sia stata nella previsione
I consiglieri comunali