L’unico risultato della trattativa del centrosinistra potrebbe essere quello di aver perso giorni preziosi per organizzare le liste. Si perché nella tarda serata di oggi, al termine del confronto tenuto tra la segretaria del Pd Micaela Fanelli e il coordinatore delle lista di UIivo 2.0 Danilo Leva, emerge l’incomunicabilità tra le parti.
E quindi si torna alle origini, con gli schieramenti decisi prima della sconfitta del 4 marzo alle politiche da parte del Pd e dell’intera coalizione di centrosinistra. Il 3,7% ottenuto da LeU al collegio plurinominale alla Camera, che è valso l’elezione della neodeputata Giusy Occhionero, poteva essere determinante in una elezione politica. Ma alle regionali servono i voti per arrivare al 10%, sbarramento imposto alle coalizioni per l’ingresso in consiglio regionale.
Torniamo a stasera. Dalla riunione è uscito questo comunicato stampa a firma di Danilo Leva: : “Dopo aver atteso invano proposte del PD Molise per una soluzione terza in grado di fare unità, riprenderemo con ancora maggiore determinazione il cammino stabilito dall’Assemblea dei 1300 delegati del 25 febbraio scorso. Abbiamo dimostrato la nostra buona volontà per unire il centro-sinistra manifestando la disponibilità alla candidatura di Antonio Di Pietro, maldestramente avanzata dal PD. Oggi senza più remore corriamo nella determinazione che ci ha mosso sin dall’inizio di voler cambiare il destino della nostra regione, restituendo un punto di riferimento ad un mondo largo di centro-sinistra.“
Un comunicato che non lascia spazio a dubbi. Non è bastato il passo indietro del presidente in carica Paolo Di Laura Frattura. E non sono bastate nemmeno le dimissioni, esecutive dopo le regionali, della segretaria del Pd Micaela Fanelli. Danilo Leva e LeU avrebbero voluto bottino pieno. Ossia impedire la candidatura nelle liste della stessa segretaria Pd e del vicepresidente della Giunta Vittorino Facciolla. Il no era per tutti i trombati delle politiche del 4 marzo e avrebbe investito anche Laura Venittelli, Carlo Veneziale ed Enrico Colavita.
E su questo, stando ad indiscrezioni, si sarebbe fermato il dialogo. I nomi presentati dal PD sono stati 3: Rossella Gianfagna (Dirigente Scolastico all’istituto di Istruzione Secondaria Superiore “L. Pilla”), Lino Gentile (sindaco di Castel del Giudice) e Michele De Santis (Assessore Comunale alle politiche sociali al Comune di Campobasso all’epoca dell’esecutivo targato Massa).
Ora che farà il presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura? Questo è l’interrogativo che in queste ore sta attanagliando il centrosinistra ufficiale. La decisione dovrebbe essere presa nelle prossime ore.
Gli schieramenti quindi tornano ad essere questi: Michele Marone con le sue liste civiche, centrodestra con in forse il nome del giudice Enzo Di Giacomo, Ulivo 2.0 con Roberto Ruta, Movimento Cinque Stelle con Andrea Greco, Centrosinistra con un nome ancora da definire nelle prossime ore e la coalizione capeggiata da Emilio Izzo qualora riesca a presentare le firme. L’isernino, obbligato a farlo, in un comunicato odierno ha lamentato ancora la mancanza di moduli per la presentazione della lista. In forse anche la partecipazione alle elezioni di Potere al Popolo.