BELMONTE DEL SANNIO - L’Università delle Generazioni di Agnone, in una pubblica assemblea dell’estate 1996 a Belmonte del Sannio tesa a trovare uno sbocco produttivo ed occupazionale per i giovani locali ed altomolisani, aveva proposto di valorizzare un dato culturale di particolare importanza: le streghe di Belmonte. E’ infatti risaputo che la cultura popolare locale contemplava (ed ancora continua a contemplare in alcuni ambienti) la presenza delle cosiddette “streghe” che interferirebbero con la vita delle persone, in modo a volte simpatico, a volte in modo temibile, ma senza problemi seri.
Da questa tradizione, diffusa specialmente in Europa, alcune località hanno tratto ispirazione per feste e per vendere numerosi prodotti attinenti: si ricordi, ad esempio, la città di Benevento (dove pare si riunivano o si riuniscono ancora tutte le streghe) con un famoso liquore (che organizza uno dei più celebri premi letterari del mondo) e uno squisito torrone. In Trentino Alto Adige offrono un pacchetto turistico tutto compreso per fare una vacanza tutta incentrata sulle streghe.
Adesso, pare che alcuni giovani di Belmonte del Sannio e forse pure lo stesso sindaco si stiano convincendo che è arrivata l’ora di valorizzare questa antica tradizione che il grande scrittore italo canadese Nino Ricci ha voluto consacrare nel suo libro “Vite dei Santi” tradotto in decine di lingue e, quindi, successo internazionale, portando così la leggenda delle “Streghe di Belmonte” in quasi tutto il mondo. Si ricordi, inoltre, che tale tradizione belmontese è stata evidenziata pure nel film “La terra del ritorno” che, avendo come protagoniste addirittura Sophia Loren e Sabrina Ferilli, è stato recentemente trasmesso dalle TV in Italia (Canale 5), in Canada e in altre nazioni.
Adesso si tratta di organizzarsi ed avviare un primo discorso promozionale nel campo del turismo e dei prodotti attinenti, non soltanto con lo scopo di attrarre gente ma anche e soprattutto con l’intento di procurare a questa zona almeno alcuni posti di lavoro e una serie di attività qualificanti per Belmonte del Sannio, per tutto l’Alto Molise e l’attiguo alto chietino. Si potrebbe incominciare da subito con una notte bianca che qui si potrebbe denominare, ovviamente, “la notte delle streghe” con tutte le idee che la tradizione ispira. Poi si potrebbe pensare ad una linea di prodotti: l’olio delle streghe (al peperoncino), profumi delle streghe, sciarpe delle streghe, souvenirs evocativi e amuleti per all’allontanamento del malocchio e la protezione, in particolare, dei bambini e persino una “pizza delle streghe” o il menù delle streghe. Insomma, con le streghe, la fantasia rappresentativa, evocativa e produttiva si potrebbe veramente sbizzarrire all’infinito. L’importante è avere le idee chiare, cominciare già questa estate con un significativo avvìo, organizzare un progetto fattibile e chiedere l’aiuto delle istituzioni, delle associazioni, del popolo tutto, poiché tutti potrebbero beneficiare di un tale bene socio-culturale, come la tradizione locale ancora presente delle streghe.