l supermercato può vendere un alimento scaduto, purché non sia deteriorato e ancora in ottime condizioni.
Sei andato al supermercato e, al banco frigo, ti sei accorto della presenza di alcuni alimenti con data di scadenza già superata. Si tratta di cibi, a tuo avviso, nocivi per la salute. La loro vendita potrebbe costituire una truffa ai danni del consumatore e un danno alla sua salute. Ecco perché pensi di andare subito a denunciare il fatto ai carabinieri o ai Nas (i nuclei anti sofisticazione). Prima però di procedere vuoi essere sicuro di quelle che possono essere le implicazioni della tua azione e se è davvero possibile vendere un alimento nel caso in cui la data riportata sull’etichetta alla voce «da consumare preferibilmente entro il…» sia spirata. In altre parole ti stai chiedendo se si può vendere un cibo scaduto.
Il reato di commercio di sostanze alimentari nocive non si configura attraverso la mera commercializzazione di prodotti alimentari con data di preferibile consumazione spirata, poiché tale reato sussiste laddove i prodotti abbiano, in concreto, la capacità di arrecare danno alla salute. Purché sia in ottime condizioni e non deteriorato, un alimento scaduto può essere ancora venduto. O meglio, se si vende non si commette alcun reato. Occhio quindi a guardare la data riportata sul retro della confezione perché, se solo a casa ci accorgiamo che è ormai passato il giorno entro cui il produttore consiglia il consumo del prodotto, sarà più difficile ottenere la restituzione dei soldi spesi al supermercato. Possibile? Sì, se a dirlo è la Cassazione. Esistono sentenze piuttosto recenti ad affermare questo principio [1], l’ultima di qualche giorno fa [2]: i giudici supremi hanno sdoganato la vendita di alimenti scaduti purché non deteriorati. Il tutto, peraltro, in un periodo in cui si parla già tanto di lotta agli sprechi alimentari. Fonte: https://www.laleggepertutti.it/134945_si-puo-vendere-un-cibo-scaduto