«Il governo ci tiene alle scintille fatue della Ndocciata di Agnone più che alla salute degli abitanti del Molise». E’ quanto si legge in un articolo non firmato, dunque riconducibile al direttore responsabile, pubblicato sul numero in distribuzione di MolisInsieme, periodico edito dalle curie delle diocesi molisane. L’organo di stampa dei vescovi molisani, dunque, entra nel dibattito che divampa da tempo circa le sorti, ormai segnate, dell’ospedale “Caracciolo”. Il periodico diretto da Felice Mancinelli cita, nello stesso articolo, la notizia della premiazione della Ndocciata da parte del ministro Brambilla e, in stridente contrasto, quella relativa alle guardie mediche non pagate in ospedale. Oltre alla pomposa premiazione ministeriale pare che per il “fiume di fuoco” di Agnone sia in arrivo un fiume di denaro, fondi pubblici, su interessamento della Provincia di Isernia. I soldi per le manifestazioni, sia pure importanti e simbolo di un’indentità culturale, si trovano, mentre non si riescono a pagare i medici che assicurano i turni di guardia in ospedale. Questo, in sintesi, l’appunto polemico, assolutamente condivisibile, mosso dal periodico “voce” della Chiesa molisana. «Tra fuoco e fiamme, dopo il triste processo di cottura a fuoco lento, a noi resterà solo la cenere», continua l’articolo di MolisInsieme. Già, la cenere, quella della Ndocciata, che andrà via magari spazzata dal vento o dai netturbini agnonesi, ma anche quella dell’ospedale “Caracciolo” ormai smantellato e amputato di servizi. «La rossa Brambilla, - chiude il giornale dei vescovi - ci dia una scintilla per riaccendere la speranza, non solo di un fuoco fatuo per una sola giornata del freddo inverno, ma di una certezza e garanzia per la salute e la sopravvivenza di tutti per l’intero anno».