AGNONE. Nino Ricci è nato, oltre cinquanta anni fa, in Canada da padre di Poggio Sannita e da madre di Villacanale di Agnone. Come parecchi figli della grande epopea dell’emigrazione, è andato alla ricerca delle origini, facendo confluire nella trilogia “La Terra del Ritorno” la storia-simbolo di una famiglia, diremmo la sua, e del “luogo perduto” ben individuabile in Villacanale. Sussesso internazionale, tradotto finora in oltre venti lingue e tramutato in un film di prestigio dal medesimo titolo, con grandi attori come Sophia Loren, Sabrina Ferilli e altri divi d’oltreoceano. Ovviamente, la ricerca delle origini e del loro senso continua e Nino Ricci ha pubblicato altri libri, purtroppo non ancora tradotti in italiano, come “Testament” che gli è valso numerosi premi internazionali, tanto che il governo canadese gli ha conferito la più alta onorificenza statale, il “Canada Order”, una specie di legion d’onore che pochi possono vantare tra grandi artisti, scienziati e imprenditori.
Lo scrittore molisano-canadese torna spesso nel suo Molise, che cerca di descrivere pure per riviste, radio-Tv e altri net-work nord-americani. Questa volta è tornato per studiare i luoghi perduti a causa dell’emigrazione e perciò diventati “luoghi dell’abbandono” e dello spopolamento. Farà reportages per The New York Times, il più letto e famoso quotidiano degli USA e per “En Route” la rivista di bordo delle linee aeree canadesi. Tema attualissimo, questo dei borghi morenti e delle terre abbandonate, da quando è iniziata la rivoluzione industriale, i cui risvolti negativi lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz sta documentando con una drammatica inchiesta a puntate sul quotidiano “La Repubblica” in questo torrido agosto in giro per l’Italia. Tema oltremodo e tristemente attuale, specialmente oggi che il governo ha deciso di abolire, pure amministrativamente, i piccoli comuni, svuotati proprio dall’emigrazione. Che non ci sia, nella ricerca di Nino Ricci, un qualche motivo di segreto rimorso per il Nuovo Mondo americano verso questa vecchia Europa in disgregazione, una specie di antropofagia antropologica, rurale e urbana della finanza di Wall Street? Psicanaliticamente si potrebbe spiegare con l’uccisione del padre da parte del figlio, cioè il continente americano che uccide (anche finanziariamente, oltre che culturalmente, logisticamente e topograficamente) il vecchio continente e ne succhia così la linfa vitale. Corsi e ricorsi storici!
Lo sapremo oggi, quando a Villacanale di Agnone alle ore 17,30 il celebre scrittore incontrerà i compaesani dei propri genitori, affiancato da scrittrici e giornaliste come Ida Di Ianni e Nicola Mastronardi, o dda sensibili intellettuali come Silvana Poccioni. Presente il sindaco Michele Carosella, farà gli onori di casa l’attivissimo Antonio Massanisso, presidente dell’associazione culturale Nuova Villacanale.
Ospite dell’organizzazione socioculturale “Terra Osca”, Nino Ricci continuerà il soggiorno molisano lungo i tratturi per farli conoscere ai turisti d’oltreoceano, specialmente ai cow-boys che non esiteranno a provare l’antica esperienza della transumanza nostrana. Ma, poi, saremmo in grado di accoglierli? Ci chiediamo, inoltre, cosa aspetta la Regione Molise a proclamare Nino Ricci “ambasciatore” di molisanità nel mondo: avremmo tutti da esserne orgogliosi e da guadagnarne.