Il 7 settembre grazie al Centro Studi “Luigi Gamberale” di Agnone sarà possibile soffermarsi in un importante manifestazione pubblica sulla principale questione irrisolta del Mezzogiorno d’Italia, ovvero quel flusso migratorio ininterrotto che dal 1860 ha visto scappare via milioni di persone in cerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli.
Chiusa la breve parentesi tra il 1875 ed il 1995 di una parziale interruzione del fenomeno, le aree interne meridionali ed in Molise anche i centri maggiori hanno ripreso ad espellere giovani, famiglie e persone verso le destinazioni più disparate del Nord d’Italia, della Svizzera, della Germania e di altre località d’Europa e del Mondo.
Inutile attardarsi sulle diatribe e/o sulle inadeguatezze locali che sicuramente accentuano le proporzioni del flusso migratorio, se prima non si fanno i conti con la rinuncia ultratrentennale con qualsivoglia politica nazionale di riequilibrio socio – economico tra Nord e Sud per tentare di accorciare la forbice in termini di servizi, qualità della vita, opportunità e parità di trattamento.
Senza una mobilitazione culturale, sociale e politica di alto respiro capace di imporre una strategia nazionale tesa a restituire giustizia al Mezzogiorno e alle Aree Interne e Montane, si assisterà ad una lenta agonia dove per colpa di nessuno le comunità meridionali con tanti borghi ricchi di storia scompariranno progressivamente per consunzione demografica naturale.