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IL FONDO/ Forse aveva ragione Franco Giorgio Marinelli

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AGNONE. Forse non aveva tutti i torti. Forse un pizzico di verità in quelle parole esisteva. “L’ospedale di Agnone chiude per colpa dei medici”. Oggi si capisce che il riferimento andava in direzione non di quanti sono rimasti a combattere in trincea (meriterebbero un monumento!) per garantire servizi di qualità al territorio – sia ben chiaro – ma di chi nel suo piccolo sta contribuendo ad affossare la struttura sanitaria altomolisana. In quella circostanza l’unico errore commesso da Franco Giorgio Marinelli fu quello di aver generalizzato e non aver fatto i nomi e cognomi, non aver puntato il dito esplicitamente verso le “mele marce”, come un giorno in una intervista li definì Tonino Sciulli. Restiamo dell’idea che per il “Caracciolo” la politica, soprattutto quella regionale, ha le sue colpe e una dose di responsabilità terrificante ma le parole di Marinelli adesso riecheggiano come non mai e lasciano campo a profonde riflessioni. All’assessore agnonese rimprovereremo sempre il fatto di non essersi dimesso quando la sua gente glielo chiedeva perché in lui aveva intravisto l’unica ancora di salvezza, tuttavia in quella espressione che, suscitò scalpore e reazioni a catena, un pizzico di verità c’era. Ce ne siamo accorti a distanza di qualche mese perché di fronte a dati di fatto non ci si può tappare occhi e orecchie a prescindere da come la si pensi politicamente. Basta vedere come vengono utilizzati (o meglio non utilizzati) i quattro posti letto assegnati per Ginecologia e Ostretricia, basta indagare su quella manina che ha firmato il trasferimento di due ostetriche di Agnone al “Veneziale” di Isernia, basta sapere che al “Caracciolo” si preferisce non operare cisti ovariche trasferendo le pazienti nell’ospedale del capoluogo. Il tutto malgrado le indennità aggiuntive profumatamente elargite per garantire a determinati medici di svolgere servizi all’interno dell’ospedale di Agnone. E non di Isernia! E allora Franco Giorgio Marinelli, che aveva fiutato prima di tutti il problema, non aveva tutti i torti. Forse, sotto sotto, aveva ragione...
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