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Immigrazione, Il Movimento Cinque stelle attraverso l'europarlamentare Ferrara: si agli sprar no alla guerra tra poveri

Restano istituzionali i rapporti con la Lega ma il linguaggio è diverso. Al Comune di Campobasso è stato possibile capire il senso di contratto gialloverde e non di annessione del Movimento alle idee leghiste

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Una sala molto gialla e poco verde, quella che si è vista oggi al Comune di Campobasso. C'era quasi tutto il Movimento Cinque Stelle del Molise, insieme alla europarlamentare Laura Ferrara, proveniente dalla Calabria. Il tema era di quelli scottanti per il Governo: l'immigrazione e il flussi migratori. Un tema in cui gli alleati di governo della Lega si esprimono in modo sempre colorito e non lasciando spazio a chi parla di accoglienza ed integrazione. 

Non è così invece per il Movimento Cinque Stelle e lo hanno dimostrato prima l'intervento della europarlamentare e poi quelli del senatore Fabrizio Ortis, del deputato Antonio Federico e del consigliere regionale Fabio De Chirico. Ha coordinato i lavori illustrando la situaziuone del capoluogo di regione, dove è proprio un leghista ad essere un imprenditore proprietario di strutture di accoglienza, il capogruppo di opposizione al Comune di Campobasso Roberto Gravina. Il quale non si è mostrato affatto contrario all'integrazione ma ha parlato di piccoli numeri e dell'importanza di portare avanti i centri Sprar a danno dei Cas che non svolgono bene la funzione di integrazione.

Laura Ferrara, nell'intervista che potete vedere qui, ci ha parlato dei rapporti con la Lega sia al livello nazionale che europeo. "In Italia abbiamo un contratto di governo da rispettare- ha sottolineato- ma le nostre posizioni su questo tema restano ovviamente diverse come sono diversi i linguaggi utilizzati. Non ci appassiona la divisione tra buonisti e mandateli a casa loro. Questa è una strumentalizzazione del tema che va stigmatizzata. In Europa siamo addirittura in due gruppi parlamentari diversi". 

Quindi tra le due forze di Governo c'è tolleranza, voglia di lavorare insieme per non andare subito ad elezioni anticipate, Ma non sempre piena convergenza come ha detto a microfoni spenti anche il deputato Antonio Federico, il quale ha sottolineato: "abbiamo impiegato due mesi per far capire alla lega la nostra idea di acqua pubblica". Il banco di prova resta quello del prossimo decreto sicurezza e immigrazione. E qualcosa ci fa sospettare che le discussioni tra le due forze politiche non si faranno attendere. 

L'eurodeputata parlando di immigrazione ha sottolineato che quella italiana è diventata una guerra tra poveri. Per l'accoglienza infatti si spendono 4 milioni di euro l'anno. Per uno sprar che dura sei mesi e un immigrato, che se ottiene il permesso di soggiorno per 5 anni dovrà capire come campare da solo. Però il vulnus dellìEuropa secondo Ferrara resta combattere l'immigrazione clandestina senza poter dare una proposta alternativa legale. La sua ricetta è questa: chi arriva dalla guerra, per evitare gli scafisti e le loro violenze che sono davvero tante, dovrebbe avere un permesso di soggiorno prima di partire per arrivare direttamente al paese di destinazione. 

Invece adesso è una guerra a dove devono poter sbarcare e dove essere accolti con ogni Stato che cerca di accaparrarsene il minor numero possibile. Il senatore Ortis ha invece presentato un report che parla dei reati molisani compiuti e subiti dagli immigrati. Reati aumentati nell'ultimo anno ma diminuiti, a detta dei dati presentati, negli ultimi mesi. Lo ha portato perché componente della commissione sicurezza del Senato. 

Fabio De Chirico, consigliere regionale, ha invece spiegato cosa dovrebbe fare la Regione. "Esiste una legge per l'emigrazione e non per l'immigrazione. Abbiamo molti centri spar che funzionano bene altri meno". 

Ha concluso il convegno il deputato Antonio Federico chiedendo di non aver paura del diverso e di sostenere i progetti immigrazione Sprar ma riconoscendo allo stesso tempo che per il momento non si sembra andare verso quella direzione. 

 

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