Prima di emettere proclami sul rating il senatore Di Giacomo dovrebbe
documentarsi un po’ meglio.
Gli sarebbe bastato consultare il sito dell’agenzie di rating e
leggere i rapporti per scoprire che Standard and Poor’s ha ridotto il
rating delle Regioni, amministrate dalla sinistra, solo in relazione
al dissesto economico nazionale ed ai tagli che gli enti locali
subiranno per la manovra finanziaria. Per responsabilità, in ultima
analisi, del governo nazionale sostenuto dallo stesso Di Giacomo.
Se avesse approfondito il tema avrebbe scoperto che sul sito della
stessa agenzia di rating il Molise non compare affatto. In altri
termini, il Molise non viene proprio considerato ed, in quanto tale
non può essere declassato.
Se poi avesse letto i rapporti di Moody’s , avrebbe letto nel
rapporto del 4 aprile 2011 un giudizio severissimo proprio sulla
regione Molise che lui erge a modello.
Testualmente Moody's recita così: “ weak governance and management
practices, particularly in the healthcare sector, which is the
region's main responsibility, may pose challenges to its fiscal
consolidation”. Tradotto alla lettera “pratiche di governo e managment
deboli, particolarmente nel settore sella sanità, che è la principale
responsabilità delle regione, possono porre problemi al consolidamento
fiscale”. Weak, il sintetico ma lapidario giudizio di Moody's oltre
che debole può significare:
cagionevole; fragile; mediocre; labile; sfuggente; cascante. Tutti
aggettivi che ben si addicono alla compagnia di giro che ha governato
la sanità molisana da dieci anni e più. La stessa agenzia assegnava al
Molise, attualmente non in osservazione, il rating di A2, nettamente
inferiore a quello degli Enti locali citati dallo stesso (Aa2-Aa3).
Capisco che non si può pretendere troppo da chi è avvezzo
all’autoreferenzialità ed al dominio incontrastato nel “Regno del
Molise” , ma un minimo di decenza e di rispetto delle evidenze
sarebbero dovute soprattutto se ci si avventura in terreni sconosciuti
e si pretende di confrontarsi con altre realtà.